lunedì 18 novembre 2013

Tav, fondati i dubbi di San Canzian

IL PICCOLO
18 novembre 2013
Tav, fondati i dubbi di San Canzian
SAN CANZIAN D’ISONZO Le prescrizioni poste dalla giunta regionale alle progetto preliminare integrato della linea Alta velocità-Alta capacità nel tratto Ronchi-Trieste coincidono con quelle avanzate dal Consiglio di San Canzian d’Isonzo a fine settembre. Lo sottolinea il gruppo di maggioranza “Centrosinistra democratico”. La prima prescrizione della giunta regionale riprende, secondo il gruppo, la richiesta di prevedere la costruzione di una stazione ferroviaria davanti al Polo intemodale dell’aeroporto di Ronchi e non la costruzione di una semplice pensilina, come ora in progetto. Nella seconda viene richiesto lo studio per il collegamento diretto tra il porto di Monfalcone e la linea Ac-Av, la cui mancanza era stata evidenziata da San Canzian, sia nella riunione con Italferr in Provincia nel 2011, sia nelle osservazioni alla Regione. «La richiesta di sviluppare un’alternativa progettuale alla tratta Bivio Aurisina–Trieste, pensando agli sviluppi infrastrutturali futuri - prosegue il gruppo di maggioranza - non fa che confermare le nostre osservazioni, perché riteniamo inutile e non necessario il quadruplicamento in quella tratta. Anche considerando l’aumento di traffico portuale derivante dal futuro raddoppio del Molo VII di Trieste, è sufficiente l’ammodernamento della linea esistente e del nodo ferroviario di Bivio San Polo». Le osservazioni avanzate da San Canzian trovano, a detta di “Centrosinistra democratico”, un’ulteriore conferma nelle dichiarazioni rilasciate dal responsabile dei corridoi Ten-T, Roberto Ferrazza, che ha confermato la prossima presentazione del progetto della linea Av-Ac da Aurisina a Divaccia, relegando di fatto la stazione di Trieste a una stazione di fine corsa e collegata alla rete Av-Ac tramite la linea storica. «Il quadruplicamento del tratto di linea ferroviaria tra il Bivio Aurisina e Trieste - conclude il gruppo - trova solo la giustificazione di ipotizzare che tale tratto possa servire alla connessione alla rete europea dell’alta capacità del porto di Capodistria, evitando il raddoppio della linea slovena Capodistria-Lubiana, ma sacrificando 13 km di Carso triestino».(la.bl.)