giovedì 17 settembre 2015

DIFENDIAMO TERRA E SALUTE DA CONSUMO DI SUOLO E INQUINAMENTO

Gli organizzatori della 3* edizione del Respiro di Gaia, Vi invitano a partecipare all'iniziativa
Un evento aperto a tutta la cittadinanza per manifestare l'opposizione alle numerose nocività che incombono sulle popolazioni del Veneto Orientale, sempre più diffusamente imposte come soluzioni alla attuale crisi energetica ed ambientale, del sistema sanitario e occupazionale, fino ad essere spacciate come motore di sviluppo/crescita locale. Grandi Opere, foriere di distruzione dei territori, disgregazione sociale, di desertificazione fisicadei luoghi e mentale delle comunità che li abitano, portatrici di corruzione e connivenze tra politica, imprenditoria e malavita organizzata come diversi casi di cronaca recente hanno dimostrato anche in Veneto. Grandi Opere irreversibili ed economicamente insostenibili che tolgono risorse ai servizi alla persona, all'istruzione, alla sanità, al diritto all'abitare e all'assistenza imponendo sempre la solita ricetta della cementificazione a tutti i costi senza una reale valutazione dei bisogni del territorio, ignorano progetti di sviluppo assolutamente compatibili con la sostenibilità ambientale che potrebbero creare posti di lavoro senza compromettere la salute dei cittadini. L'insensata crescita numerica di in-sostenibili centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica, la mai accantonata linea per il TAV Venezia-Trieste, l'inutile parcheggio sotterraneo Pio X in centro storico a Portogruaro, il dannoso maga-villaggio turistico in Valle Vecchia (Caorle), l'inarrestabile consumo di suolo a discapito di terreni agricoli e seminaturali dovuto all'espansione urbana e alle infrastrutture correlate. Tutto questo in un contesto, quello della pianura veneta, già abbondantemente saccheggiato ed umiliato da un modello di sfruttamento che sta mostrando in modo chiaro i suoi effetti collaterali. Una marcia da Portogruaro a Concordia, a formare un simbolico cordone tra i due centri, al fine di manifestare la nostra contrarietà a questo paradigma di sviluppo, convinti che un forte e chiaro NO alle opere inutili e imposte debba venire soprattutto da chi i territori li abita e vive ogni giorno.