IL PICCOLO
30 ottobre 2013
Una mozione grillina per affondare la Tav
TRIESTE Il Movimento 5 Stelle torna a ribadire il suo fermo no
alla Tav e chiede alla giunta di lavorare a soluzioni alternative.
Lo fa con una mozione, presentata in Consiglio regionale. «La linea
ferroviaria Alta Velocità-Alta Capacità Venezia-Trieste è
insostenibile dal punto di vista economico e pericolosa per l'ambiente.
Vanno ascoltati i Comuni», è la posizione espressa dai consiglieri
regionali Cristian Sergo e Andrea Ussai, oltre che da i consiglieri
comunali di Trieste Paolo Menis e Stefano Patuanelli. Con la
mozione M5S punta, in particolare, a impegnare l’esecutivo a percorrere
strade diverse, potenziando e valorizzando le infrastrutture
esistenti. Una soluzione che deve riguardare l’intera tratta
Portogruaro-Ronchi, e non solo quella tra il fiume Tagliamento e il
Comune di Cervignano e che porti alla cancellazione definitiva di
nuove gallerie o l’ampliamento di quelle esistenti in Carso. «Viste le
continue modifiche e integrazioni progettuali, a questo punto
chiediamo con forza che si faccia una nuova analisi dei costi benefici
del progetto – ha ribadito Sergo – e che per la valutazione del
progetto preliminare venga convocata la Conferenza dei Servizi, anche
nella fase preliminare proprio per tutelare maggiormente i
territori interessati». «È incongruente sostenere come fa qualcuno –
precisa ancora il movimento – che questo progetto deve essere portato
avanti per sostenere l'attività del Porto di Trieste. Gli stessi
tecnici di Rfi hanno confermato che la linea attuale potrebbe sostenere
un traffico fino a quattro volte superiore. Quindi il Porto può e
deve esser sviluppato ma non ha alcun bisogno di una nuova ferrovia».
M5S, prosegue il consigliere comunale Patuanelli, «dice no a opere
di questo tipo perché le risposte date dallo Stato sono quasi
sempre inaccettabili. È vero che il Porto di Trieste ha bisogno di
infrastrutture ma il progetto preliminare non risponde affatto alle
esigenze dello scalo. Bisogna invece intervenire sui punti di
interconnessione con la rete ferroviaria, veri nodi critici del
trasporto. Con un decimo delle risorse previste per questo progetto
potremmo risolvere tutti i problemi. C'è poi la questione delle
gallerie sotterranee che avrebbero un impatto insostenibile per il Carso
e che finirebbero per inquinare le acque di falda». (g.s.)