LA NUOVA VENEZIA
01 ottobre 2013
«Mobilitati con i trattori contro questa linea Tav»
SAN DONÀ Chiedono che in tempi strettissimi, non oltre il 20
ottobre, la Regione si pronunci bocciando definitivamente il
tracciato litoraneo della Tav Venezia-Trieste ed esprimendosi a favore
del percorso che si sviluppa lungo la ferrovia. Altrimenti sono già
pronti a tornare in piazza con i loro trattori. Stavolta, però, non
solo a San Donà, come già avvenuto nel febbraio 2011. Ma
coinvolgendo tutti i Comuni attraversati dal tracciato e promuovendo
anche una grande manifestazione a Venezia, sotto le finestre della
Regione. A rilanciare la mobilitazione sono i rappresentanti del
comitato «L’Altra Tav», che riunisce le organizzazioni del mondo
agricolo (Cia Venezia, Confagricoltura e Copagri) e Legambiente.
Ieri mattina si sono ritrovati a San Donà, dove hanno incassato già
l’adesione del sindaco Andrea Cereser: «È stata una sorpresa anche
per noi apprendere che a Roma l’iter stia andando avanti, non
tenendo conto della volontà espressa dai territori». Gli agricoltori
ribadiscono la netta contrarietà al tracciato basso. «Verrebbe ad
attraversare il territorio in modo irrazionale, tagliando in due parti
il paesaggio di bonifica, intaccando le nostre aziende agricole,
causando anche danni ambientali e idrogeologici», attacca Franco Menazza
di Copagri, «ma questo tracciato non sarebbe funzionale neppure al
turismo». Per le organizzazioni agricole va proseguita la
valutazione sulla contro proposta di Mainardi. «Chi ha paura del
tracciato proposto da Mainardi? Perché un percorso meno invasivo,
che consentirebbe di conservare il territorio di bonifica, non è stato
nemmeno preso in considerazione?» chiede Sergio Magoga, segretario
di zona Confagricoltura. «Un tracciato devastante per le nostre zone
agricole», aggiunge il presidente di Cia Venezia, Paolo Quaggio,
che parla di «assurda cecità nel non voler vedere le problematiche
di un’opera simile». E lancia un appello alle forze politiche e ai
partiti, «perché prendano atto della situazione e si diano da
fare». Sul banco degli imputati finiscono soprattutto il governatore
Zaia e l’assessore Chisso. «Dopo due anni e mezzo siamo ancora
punto e a capo» ricorda il presidente di Legambiente Veneto, Luigi
Lazzaro, «è come se la politica tutta non si fosse mai espressa.
Chiediamo alla Regione di far interrompere l’iter della Valutazione
ambientale e riattivare un confronto. Noi intanto ci mobiliteremo con
la gente, come stiamo facendo con il digiuno, perché non possiamo
più aspettare che la politica faccia proclami». Giovanni Monforte