LA NUOVA VENEZIA
06 ottobre 2013
«Tav, va fermato a Roma l’iter del tracciato basso»
Interrogazione parlamentare dei deputati veneti del
Pd al ministro Lupi «Dopo che anche Zaia ha preso posizione, non
perdiamo altro tempo»
«Ora che finalmente anche Zaia e la giunta regionale sembrano aver
definitivamente cassato il progetto litoraneo della Tav, il ministero
deve prendere in esame l’alternativa costituita dalla proposta di
potenziamento e adeguamento della linea ferroviaria esistente».
È
quanto sostengono i deputati veneti del Partito Democratico, che hanno
presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Maurizio Lupi. Al
titolare del dicastero delle Infrastrutture, i deputati democratici
chiedono un intervento urgente per interrompere la procedure di
Valutazione d’impatto ambientale sul tracciato litoraneo tuttora in
corso al ministero dell’Ambiente. Oppure, in subordine, che il ministro
si assicuri che in commissione si svolga un’effettiva comparazione dei
diversi tracciati ipotizzati.
L’interrogazione parlamentare ha
come prima firmataria l’onorevole Simonetta Rubinato, ma è stata
sottoscritta anche dai deputati veneziani Michele Mognato, Andrea
Martella, Delia Murer, Davide Zoggia e Sara Moretto. Alla sua stesura
hanno contribuito, fornendo la loro consulenza tecnica, i volontari
dell’associazione Ferrovie a Nordest.
«Il tracciato litoraneo ha
trovato l’opposizione pressocché unanime di sindaci, associazioni e
cittadini, essendo estremamente costoso e impattante, tagliando tra
l’altro in due una delle poche aree di campagna veneta ancora integre,
la tenuta di Ca’ Tron», si legge nell’interrogazione, «ora che
finalmente anche il governatore e la giunta regionale sembrano aver
definitivamente cassato questo progetto (che da ultimo Zaia ha ammesso
avere un impatto imbarazzante e per il quale non c'è alcun
stanziamento), il ministero deve prendere in esame l'alternativa
costituita dalla proposta di potenziamento e adeguamento della linea
ferroviaria esistente, sottoutilizzata al 60 per cento, avanzata dal
commissario straordinario Bortolo Mainardi. Soluzione sostenibile sul
piano finanziario che consentirebbe di dare risposta ai bisogni dei
pendolari, ragionando in termini di reali servizi».
Nell’interrogazione i deputati democratici, memori di quanto accaduto
nel Veneto Orientale, chiedono al governo di varare una legge che
introduca anche in Italia il modello di «democrazia partecipata» già
attuato in altri Paesi europei. Quest’ultimo prevede che per le grandi
opere, già nella fase precedente la progettazione, sia sviluppato un
preventivo confronto con il territorio.
Giovanni Monforte