IL PICCOLO
18 ottobre 2013
La Trieste-Capodistria resta nelle priorità Ue
BRUXELLES Con l’approvazione del regolamento Ten-t, in programma
all’Europarlamento per fine ottobre, passerà dal 30 al 40% il
contributo che la Commissione Ue potrà erogare per la realizzazione
delle opere di quelle infrastrutture che rientrano nel cosiddetto
«core network» intermodale dei nove corridoi paneuropei. E tra i tratti
c’è anche la Trieste-Capodistria. Lo si è appreso in occasione
dell’appuntamento “Ten-T days” organizzato dal commissario ai
Trasporti Ue Siim Kallas a Tallin ed al quale sono intervenuti i
ministri francese Frédéric Cuvillier e italiano Maurizio Lupi per
parlare dell’opera strategica per l’Ue. «I due Stati - ha detto Kallas -
si sono tutti impegnati a fare la loro parte». «La Tav si deve
fare perchè è impensabile che l’Italia resti indietro», ha detto
ieri il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato in occasione
della visita al cantiere dell’opera. Con l’approvazione del
regolamento Ten-t sarà possibile un finanziamento fino al 40% per la
parte che riguarda le opere. Il contributo dell’Ue per scavare e
attrezzare il tunnel di 57 km potrà così arrivare fino a 3,4
miliardi di euro sul costo totale di 8,5. La Francia dovrebbe mobilitare
2,2 miliardi di euro, mentre l’Italia 2,9. Cuvillier e Lupi fanno
sapere che l’infrastruttura «non è più un progetto, ma un’opera ormai
definitivamente avviata con lavori in corso, e che continuerà con
determinazione». Ma l’Italia è presente in altri tre dei nove
corridoi “prioritari” disegnati dall’Ue. Il corridoio Baltico-Adriatico,
lungo 2400 km, dovrà collegare i porti della Polonia, sul Baltico,
con quelli del mar Adriatico. Da Danzica, passando per Varsavia e
Vienna, fino a Venezia, Trieste e Ravenna, con rami da Stettino a
Katowice, da Graz via Udine a Trieste, così come via Lubiana fino a
Trieste/Capodistria. Tra le opere da realizzare: l’adeguamento della
linea a doppio binario Udine-Cervignano-Trieste, le
interconnessioni dei porti di Trieste, Venezia, e Ravenna, con ulteriore
sviluppo delle piattaforme multimodali. Il Corridoio
Scandinavo-Mediterraneo, parte dal confine tra Finlandia e Russia,
arriva al cuore dell’Europa e poi va verso sud col Corridoio del
Brennero fino a Verona. In Italia poi si sviluppa verso Bologna, Roma e
Napoli con rami che arrivano al porto di Genova, Livorno, Bari e
Taranto, prima di raggiungere Palermo. E poi ancora Malta, attraverso le
autostrade del mare. Il principale collo di bottiglia è tra Monaco
e Verona, ed il Corridoio del Brennero viene ritenuta «un’opera
cruciale» per il suo completamento. Anche in questo caso l’Ue è pronta a
portare al 40% il contributo per i lavori. Mentre il Corridoio
Reno-Alpino è uno dei percorsi più battuti d’Europa, collega i porti del
nord di Rotterdam e Anversa a quello del bacino del Mediterraneo
di Genova e ad altri centri economici dell’Europa occidentale.