mercoledì 25 gennaio 2012

dal Gazzettino Il progetto sembrava essersi arenato nella carenza di fondi Tav, prove tecniche al via

Il Gazzettino di Venezia 25 Gennaio 2012

ALTA VELOCITÀ Il progetto sembrava essersi arenato nella carenza di fondi Tav, prove tecniche al via
Incaricata una ditta per indagini geologiche sui terreni del tracciato "basso"

 Altro che affiancamento della Tav alla linea ferroviaria esistente: l'Italferr sta ancora lavorando sul tracciato "basso". Sconcerto sta destando nei Comuni del Venato Orientale la comunicazione arrivata in questi giorni da "Sgg - Studio di geologia e geofisica" di Siena, che comunica «di aver ricevuto l'incarico dalla Italferr, società appartenente al Gruppo Ferrovie dello Stato, di effettuare la microzonizzazione sismica per la progettazione preliminare della linea ferroviaria Venezia-Trieste, tratta aeroporto Marco Polo-Portogruaro». Si tratta in sostanza di "testare" il territorio dove dovranno essere collocati i binari con prove geologiche.
 La comunicazione ha creato rabbia visto che esiste già un progetto preliminare del tracciato della Tav, bocciato all'unanimità dai Comuni interessati. L'unico a manifestare interesse è stato Jesolo, il cui territorio non è comunque interessato dall'attraversamento dei binari della Tav.
 Nel dettaglio le zone interessate alla microzonizzazione sono a Musile (via Mutilati, via Canale Nuovo, via Castaldia), a San Donà (Via Colle dell'Orso, via Argine di mezzo, via Argine Demanio Pubblico presso via Palazzetto), a Eraclea (via Bernini, via Paradivisi, via Mutera-via Ca’ Nova, via Bertola-via Parada, via Stradona seconda, via Busatonda-via Ancillotto), a Torre di Mosto (via Morlacchi), a San Stino (via Corner, via Cimere, via Fossa Fondi, Argine demanio pubblico presso via Sette Sorelle), a Portogruaro (via Frassinella, via Caserate, via Fossi, via Maute, via Pratiguori, Via Giai, via Bertaldo- via Ponte Covra). In sostanza si tratta del vecchio tracciato "basso" con la conferma per Portogruaro dell'affiancamento all'A4.
Questo ulteriore approfondimento geologico dimostra da un lato che l'idea delle grande opera infrastrutturale non è stata abbandonata sia che anche con l'arrivo del commissario straordinario Bortolo Mainardi l'ipotesi del tracciato basso, "aborrita" dai Comuni, non è stata ancora abbandonata.
 Si spiega così anche il disappunto del presidente della conferenza dei sindaci, Camillo Paludetto, che nonostante i numerosi tentativi fatti finora non è ancora riuscito a fissare l’appuntamento per un incontro con il commissario. Maurizio Marcon

martedì 24 gennaio 2012

VIDEO INCONTRO CON SINDACO E CAPIGRUPPO CONSIGLIO COMUNALE DI PORTOGRUARO

Video dell'incontro con Capigruppo Consigliari e Sindaco di Portogruaro tenutosi martedì 24 Gennaio 2012 presso la Villa Comunale. All'incontro erano presenti anche altri membri del Consiglio e della Giunta. La serata è servita per presentare il nostro gruppo e per rendere nota l'iniziativa pubblica che abbiamo in programma per il giorno 9 marzo 2013. Ai presenti all'incontro abbiamo regalato il libro scritto dall'Ing. Ivan Cicconi "Il libro nero dell'alta velocità" e un documento del nostro gruppo da cui trarre spunto per dare inizio a un percorso di dialogo con il Sindaco, i Consiglieri e Assessori Comunali. Il giorno successivo abbiamo fornito il materiale sulla questione TAV anche a tutti i rimanenti Consiglieri e Assessori. 



sabato 14 gennaio 2012

Nuova Venezia: Blitz anti-Tav dentro l’aeroporto

La Nuova Venezia

Blitz anti-Tav dentro l’aeroporto
Una quindicina di giovani con striscioni e volantini per contestare Marchi
di Mitia Chiarin

«Marchi, giù le mani dal territorio», recita uno striscione. L’altro sintetizza gli slogan della
protesta:«No Tav, no terza pista, no a Tessera city». Per la prima volta l’atrio delle partenze
dell’aeroporto Marco Polo di Tessera ieri mattina a mezzogiorno è stato il teatro di una protesta contro l’alta velocità e i grandi progetti che si intrecciano attorno all’area degli ettari «d’oro» del Quadrante di Tessera. Lunedì in Consiglio comunale in via Palazzo (dalle 14.30) inizia la discussione sul Pat, il nuovo Piano di assetto del Territorio e la polemica politica si incentra proprio sul futuro di Tessera. L’iniziativa di ieri sancisce anche la nascita del comitato mestrino contro la Tav che si alleerà con i gruppi di Portogruaro e Friuli Venezia Giulia. Ieri hanno fatto sentire la loro voce l’Assemblea permanente contro il rischio chimico, il centro sociale Rivolta di Marghera, il coordinamento studenti medi di Mestre e Venezia. Al pacifico blitz hanno partecipato anche il consigliere comunale di «In Comune» Beppe Caccia e il sindacalista della Filt Cgil, Umberto Tronchin ( e anche questa è una novit da rilevare). Una quindicina di giovani, con in testa Michele Valentini e Tommaso Cacciari, hanno distribuito ai viaggiatori diretti al check-in delle partenze volantini che spiegavano il blitz di protesta e il testo di un appello firmato anche da Legambiente Venezia, Morion, VerdiAmbienteeSocietà di Venezia, Casa dei Beni comuni di Venezia. Il documento è stato letto dentro l’aeroporto con l’aiuto di un megafono da Valentini e Vittoria Scarpa. «Il business del cemento vuole imporre scelte che non sono quelle giuste per la città e che non sono passate attraverso un parere democratico dei cittadini». Quindi serve uno stop agli appetiti su Tessera. No alla Tav e alla sublagunare, no al raddoppio della pista dell’aeroporto e a Tessera city: il quadrante deve ospitare il nuovo stadio, dice Beppe Caccia, e non alberghi, negozi e uffici a
cui guarda la Save di Marchi «con il suo progetto megalomane. Non c’è aeroporto che abbia il
numero di infrastrutture – dice – pensate da Marchi nello studio di fattibilità presentato lo scorso novembre e che dovrebbe essere realizzato coi nostri soldi. Opere che non si faranno ma
favoriscono le speculazioni immobiliari». Chiaro è il no di Tronchin allo spostamento «della
stazione centrale da Venezia a Tessera. Per i collegamenti con l’aeroporto basta il metrò regionale e il tram. I tunnel sotto la laguna sono inutili». Caccia ricorda poi che l’aeroporto Marco Polo «è patrimonio della comunità veneziana e dovrebbe tornare ad operare in sintonia con la città. Sui grandi progetti l’ultima parola deve essere del Comune di Venezia». La posizione dei comitati sarà ribadita negli emendamenti al Pat di «In Comune», pensati per rafforzare le prescrizioni di Comune e Provincia. Aree di Tessera, non utilizzate per lo stadio, vincolate ad utilizzi agricoli o a bosco;
riconferma del parere negativo sulla Tav, già dato con la Via nel 2010 dal Comune e richiesta al
commissario Mainardi di valutare altre ipotesi di tracciato visto anche il dissenso di Ferrovie.

PROTESTA Lo striscione esposto ieri all’aeroportoI no global contro la Tav «Qui non passerà mai»

Il Gazzettino di Venezia

PROTESTA Lo striscione esposto ieri all’aeroportoI no global contro la Tav
«Qui non passerà mai»

Manifestazione di protesta al Marco Polo per i progetti di sviluppo dell’aeroporto: nasce un
comitato contrario alla nuova linea ferroviaria Blitz dei no global in aeroporto. Alle partenze del Marco Polo ieri mattina hanno sciorinato un paio di striscioni giganteschi per dire il loro no deciso alla Tav e alla sublagunare, ma anche al progetto di Tessera city e alla nuova pista aeroportuale. Obiettivo della manifestazione in primis il presidente del Marco Polo, Enrico Marchi, attaccato direttamente dal Consigliere comunale Beppe Caccia che lo ha accusato di portare avanti progetti megalomani. «L’aeroporto è stato costruito con i soldi dei cittadini e privatizzato con un colpo di mano della Regione. Deve tornare alla città». Dunque, proprio a partire dall’approvazione del Piano di assetto del territorio, che va in discussione lunedì in
Consiglio comunale, Beppe Caccia ha intenzione di mettere tanti e tali vincoli sulle aree attorno all’aeroporto che sarà impossibile per Marchi pensare alla costruzione della seconda pista e alla realizzazione di centri commerciali. Ma Michele Valentini del Centro Rivolta ha anche annunciato la nascita di un Comitato No Tav proprio qui da noi. Comitato che si batterà, assieme agli altri Comitati No Tav, contro l’idea della costruzione della stazione dell’alta velocità all’aeroporto: «La stazione deve restare a Mestre e a Venezia.» Lo ha detto Valentini e lo ha ribadito Umberto Tronchin della Cgil trasporti che ha partecipato alla manifestazione di protesta di ieri mattina al Marco Polo. «La Tav non ha alcun senso logico. Semplicemente non va fatta perchè non viene incontro agli interessi dei cittadini, ma solo degli speculatori». Dunque no al tracciato dei treni ad alta velocità che passi per l’aeroporto, no alla sublagunare per Venezia e no al progetto di Tessera city fatto di stadio, casinò, alberghi e centri commerciali. Insomma i no global si alleano alla Cgil trasporti per dire che il territorio attorno a Tessera non va toccato. (m.dia.)

venerdì 13 gennaio 2012

da Gazzettino: «Tav senza soldi? Servono altre soluzioni»

Il Gazzettino di Venezia
Venerdi 13 Gennaio 2012

VENEZIA Dopo l’annuncio choc del commissario Mainardi: non ci sono neppure i 400 mila euro per lo studio di fattibilità
«Tav senza soldi? Servono altre soluzioni»
Gli industriali del Veneto: occorrono alternative rispetto al finanziamento pubblico dell’opera
Se non ci sono nemmeno i soldi per uno studio di fattibilità del costo di 400 mila euro, come si può realisticamente pensare che la linea dell’Alta Capacità-Alta Velocità possa essere realizzata? Ci sono tanti modi di reagire di fronte alla notizia choccante, ma neppure tanto sorprendente, secondo cui il commissario straordinario Bortolo Mainardi sta disperatamente cercando i soldi per far eseguire a Rfi lo studio lungo la ferrovia storica che da Mestre conduce a Ronchi dei Legionari, passando per Portogruaro.
«Che non ci siano soldi per la Tav non è una novità» allarga le braccia Franco Miller,
responsabile per Confindustria del Veneto del settore infrastrutture. «Lo abbiamo detto in occasione del convegno organizzato da Confindustria a giugno. Per questo è necessario trovare strade diverse.
Le preoccupazioni di Mainardi sono giustificate». L’analisi di quel convegno partiva proprio dalla certezza che in tempi di vacche magre i soldi pubblici per realizzare la Tav non ci siano. Ne seguì un appello per coinvolgere soggetti privati e banche in una grande partita per realizzare una delle infrastrutture più attese, ma chimeriche.
È venuta la stagione del fai-da-te? «Mi pare evidente - spiega Miller - che i costi ipotizzati da Rfi per il progetto fino a Trieste, circa 7 miliardi e 400 milioni di euro, siano una esagerazione.
Abbiamo costituito un gruppo di lavoro misto, composto da Confindustria, Regione Veneto,
Unioncamere e Anci Veneto. E abbiamo in corso una progettazione per la tratta Padova-Verona a
costi assai inferiori rispetto a Rfi. Verrà certificata da una società di Milano».
Da qualche settimana, di fronte all’ammissione pubblica di mancanza di fondi, si sono aperte
ipotesi alternative rispetto al "tracciato basso" della Tav, che attraversa la campagna veneziana poco a nord delle spiagge. È stato il commissario Mainardi a lanciare l’idea di un tracciato alternativo a quello che ha visto la Regione Veneto in prima fila. Ovvero la Tav lungo l’attuale linea storica.
È a questo che servono i 400 mila euro che Mainardi non riesce a trovare. «Noi lo appoggeremo, affinchè lo Stato li tiri fuori per un realistico progetto di fattibilità» conclude Miller.
Ma anche la Regione Veneto non sta alla finestra, nonostante il progetto di Mainardi possa
sembrare alternativo a quello delle spiagge. L’assessore Renato Chisso: «Per decidere quale sia il percorso migliore serve un’alternativa progettuale. Ci sta bene lo studio di fattibilità per il tracciato della linea storica, che però dovrà prevedere l’attraversamento in galleria dei centri abitati. E ci daremo da fare perchè si trovino i soldi di cui Mainardi ha bisogno».
Dove? «In questo momento la Regione e i Comuni non ne hanno, ma c’è il governo. E c’è anche fi». L’assessore veneto guarda però oltre il problema - tutto sommato modesto rispetto alla mole di finanziamenti necessari - dello studio di fattibilità. «Sappiamo che le risorse per partire con la
Tav non saranno disponibili per tre-quattro anni. Nell’attesa si può mettere mano alla linea storica dove oggi transitano 180-190 treni al giorno, pensando di potenziarla fino a far transitare 240-250 treni. Poi è attrezzata la Pontebbana ferroviaria che conduce a Tarvisio e di lì a Vienna. Ma c’è anche una line a binario unico non elettrificata da Portogruato a Casarsa che si innesta nella Pontebbana». La proposta? «Elettrifichiamola e potremo anticipare la Tav in questa direzione».
È un progetto che non lascia indifferenti neppure gli industriali, ai quali interessa fornire infrastrutture subito alle aziende produttive del sistema Nordest, piuttosto che attendere una
futuribile linea ad alta capacità.

Tav, mancano 400mila euro per lo studio di fattibilità

13 gannaio 2012
IL PICCOLO
Tav, mancano 400mila euro per lo studio di fattibilità
TRIESTE Alta velocità ferroviaria? Al momento, almeno per questo estremo lembo d’Italia, resta solo un sogno. A definire la questione, del resto, basta l’ ultimo episodio. In sostanza non si trovano neanche i 400mila euro necessari a realizzare lo studio di fattibilità avanzato per l’alta velocità della linea Mestre-Portogruaro-Ronchi dei Legionari. «Ho chiesto a Rfi - conferma il commissario della Tav Bortolo Mainardi - e hanno detto che non c’è un soldo...
Resto fiducioso, però...». Mainardi si è comunque attivato subito e ha scritto al ministero e al ministro delle Infrastrutture Corrado Passera per chiedere a breve un incontro. Di carne al fuoco ce n’è molta. Arrivato nello scorso agosto Mainardi ha verificato la situazione e le criticità nei tratti progettati da Italfer, ha toccato con mano la carenza di consenso che esiste soprattutto in Veneto sul primo tracciato proposto e si è mosso di conseguenza. In primis, ricorda, era stato deciso di verificare la fattibilità del percorso Tav utilizzando quello preesitente, in prima battuta sulla tratta Mestre-Portogruaro. Serviva però, appunto, uno studio avanzato che, al momento almeno, non è neanche all’orizzonte. Ed è un peccato perchè la scelta di Mainardi era nata, dichiaratamente, dalla necessità di risparmiare fondi, uscire da quel cul de sac che parlava di costi di 77 milioni per chilometro da Mestre all’aeroporto Marco Polo di Tessera, altri 44 fino a Portogruaro e Ronchi e infine 50 milioni al chilometro per la tratta fino a Trieste. Di queusti tempi, fantascienza. Mainardi la prossima settimana sarà in Friuli Venezia Giulia.
Parola d’ordine, «sorpassare Cervignano», perchè il grande imbuto, almeno per quel che riguarda la nostra regione, ha a che fare proprio con l’ex scalo logistico. (f.b.)

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