LA NUOVA VENEZIA
22 ottobre 2013
Altolà di Ca’ Farsetti al piano della Regione sulle grandi opere
Ordine del giorno del consiglio comunale contro Tav, grandi navi, seconda pista del Marco Polo e sublagunare
Il Pat del Comune ha bocciato la sublagunare,
le Grandi navi «incompatibili» in bacino San Marco, la Tav in gronda
lagunare e la seconda pista dell’aeroporto di Tessera. Il Ptrc della
Regione – Piano territoriale di coordinamento– li ha reinseriti. Atto
della giunta Zaia in questo in continuità con la politica seguita fino
al 2010 dalla giunta regionale guidata da Galan. Ma due Piani
urbanistici non possono prevedere realizzazioni in contrasto.
Soprattutto quando il territorio interessato ha già detto «no».
Così
ieri sera il Consiglio comunale ha approvato a larga maggioranza
(contrari solo il Pdl, Fratelli d’Italia e i Cinquestelle, Udc usciti
dall’aula) un ordine del giorno che impegna il sindaco e la giunta a
presentare alla Regione un’osservazione in questo senso. Chiedendo che
la volontà della città sia rispettata. Proposta del capogruppo Pd
Claudio Borghello, sostenuta da tutta la maggioranza con i socialisti,
Italia dei valori, Federazione della sinistra, lista “In Comune”, la
Lega non ha votato.
«Abbiamo respinto l’imposizione regionale»,
dicono soddisfatti Borghello e Beppe Caccia. E si profila un duro
scontro. I nodi riguardano tutti grandi opere. A cominciare dalla
contestata sublagunare, più volte bocciata anche in sede tecnica, adesso
resuscitata con l’idea di allungarne il percorso addirittura fino a
Chioggia. «Un disastro», secondo le associazioni per la difesa del
territorio, «ultimo colpo a una città già stravolta da milioni di
turisti l’anno». Sublagunare e Alta velocità con il percorso che per il
Comune non deve passare per la gronda lagunare. Poi ci sono le grandi
navi, che il Pat ha chiesto di escludere dalla laguna. E la terza pista
dell’aeroporto, contestata dal Comune. Tutto rimesso dentro dal nuovo
Ptrc. Che adesso il sindaco su mandato del Consiglio comunale dovrà
chiedere di modificare.
Consiglio dedicato alle mozioni quello di
ieri. Qualcuna datata e vecchia di due anni. Si è parlato delle
«inefficienze dei vigili urbani» nel campo dell’ordine pubblico e dei
controlli, proposta di Raffaele Speranzon. Tema che sarà ora
approfondito in commissione: secondo Pd e In Comune la polizia urbana
dovrebbe essere impiegata maggiormente nel controllo di plateatici, moto
ondoso, abusi edilizi. Per Fratelli d’Italia e anche per i Cinquestelle
la situazione dell’ordine pubblico a Mestre richiede un massiccio
intervento di vigili.
Protesta infine di Sebastiano Bonzio
(Federazione della sinistra) contro la gara bandita da Actv per affidare
il servizio di reception e accesso alle sedi aziendali all’esterno. 500
mila euro di spesa che in tempo di «spending review», scrive il
consigliere in una interrogazione inviata al sindaco e all’assessore
Bergamo, «risultano incomprensibili. Perché invece non utilizzare i
propri lavoratori inidonei?» Risponde Actv: «Il bando è del marzo scorso
emesso dalla gestione precedente dell’azienda, il 9 ottobre è stato
pubblicato il capitolato. Ma abbiamo deciso di prorogare di un mese
l’apertura delle buste per verificare se una volta firmato l’accordo
sindacale, ci siano lavoratori disponibili per quelle mansioni. In quel
caso la gara potrà essere sospesa. Ricordiamo però che si tratta di
guardianìa notturna dove il livello contrattuale è basso e gli inidonei
non possono venire impiegati».