domenica 27 ottobre 2013

Il Wwf stoppa il progetto dell’Alta velocità

IL MESSAGGERO VENETO
27 ottobre 2013
Il Wwf stoppa il progetto dell’Alta velocità
UDINE Il Wwf stoppa il progetto Tav e lo ribadisce nelle osservazioni presentate ai Ministeri Ambiente, Beni culturali e Infrastrutture e alla Regione Fvg, inerenti le integrazioni degli studi ambientali depositate questa estate da RFI-Italferr. «Anche queste ultime integrazioni – si osserva – presentano le medesime gravissime lacune e carenze già riscontrate nelle precedenti versioni degli studi, consegnate alla fine del 2010 e nell’estate 2012, sia di contenuti che di metodi legate sostanzialmente ad un’incompleta conoscenza del contesto ambientale in cui la mega opera verrebbe a calarsi, oltre ad una consapevole sottovalutazione degli impatti dell’opera stessa». Il Wwf osserva ad esempio che RFI-Italferr trascura di valutare le conseguenze dell’impatto delle gallerie previste (22 km nel sottosuolo carsico) sulle acque sotterranee e sugli ecosistemi che da queste dipendono. «Si aggiunge un evidente scollamento tra le scelte progettuali e le previsioni di traffico contenute nelle integrazioni. Previsioni che – continua il Wwf – non giustificano affatto la necessità di una nuova linea Av/Ac, bensì semmai interventi graduali di miglioramento della rete esistente (tutt’altro che satura) e di eliminazione di alcuni “colli di bottiglia”: raddoppio Udine-Cervignano, nodo di bivio San Polo, ect. Anche l’analisi costi-benefici (prodotta con quasi tre anni di ritardo) denuncia un grave errore metodologico, che porta a sovrastimare i benefici per quanto concerne il traffico merci. A tale proposito va pur sempre ricordato, tra l’altro, che sulla rete TAV esistente in Italia non è transitato un solo treno merci». Francesca Artico