martedì 1 marzo 2016

DAL LEMENE ALLA LAGUNA: NO TAV, FUORI LE GRANDI NAVI!



Mentre l’Italia prova a uscire dalla emergenza cronica delle polveri sottili e dell’incquinamento atmosferico sperando alle piogge che puntualmente in poche ore trasformano le strade in piscine, piazze in laghi e interi quartieri in lagune grazie soprattutto alla cementificazione selvaggia, i capi di stato Renzi e Holland l’8 marzo si incontreranno a Venezia per la definizione del protocollo di intesa riguardante il progetto definitivo della linea per il TAV Torino-Lione.
Decidere la definizione del protocollo di intesa riguardante una Grande Opera, proprio nella città colpita e danneggiata dallo scandalo M.O.S.E che ha portato alla luce ghiotte scorpacciate di mazzette, tangenti e corruzione è una scelta politica provocatoria che l’intera città e tutto il Veneto onesto non può tollerare.
E’ assodato che le inchieste, i processi e le condanne non bastano a fermare questo sistema supportato da strumenti ed organi legislativi pensati ad hoc volti a alimentare e tenere in piedi meccanismi  perversi all’interno della quale lobby politico-affaristiche, mafie e numerosi politici di entrambi gli schieramenti sguazzano liberamente a propria esclusiva convenienza intascando miliardi di euro di denaro pubblico, devastando interi territori e riducendo in briciole la democrazia di questo Paese.
All’interno di questo diabolico sistema di annientamento della democrazia e demolizione dei territori non fa eccezione il progetto TAV tratta Venezia-Portogruaro con i suoi 9km di tunnel in gronda lagunare, la distruzione di gran parte dei vigneti doc del portogruarese, l’abbattimento di una parte del bosco-parco di Villa Mocenigo nel Comune di Fossalta di Portogruaro, un percorso che per il 66,12% comprende “aree a rischio idraulico e idrogeologico” e i 14 milioni di euro sottratti alle casse pubbliche per la stesura del progetto, tutt’oggi in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Commissione VIA, di cui lo scorso dicembre è stato dato l’annuncio di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Rinunciare a questa grande opera palesemente inutile e dannosa, priva di dati oggettivi che ne dimostri una reale pubblica utilità per il Veneto come per la Val Susa e per tutti gli italiani, consentirebbe di recuperare risorse per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, per un servizio pubblico sanitario migliore, per l’ammodernamento tecnologico della ferrovia esistente oppure per la manutenzione e messa in sicurezza degli edifici pubblici dando lavoro alle tante piccole e medie imprese in difficoltà. O per la scuola costantemente messa in ginocchio da tagli ingiustificati.
Decidere sul proprio presente e il proprio futuro, essere protagonisti assoluti delle scelte che riguardano l’ambiente e la salute è un diritto inviolabile che non ci faremo portare via.
100 METRI DI TAV VENEZIA-TRIESTE = 3 SEZIONI DI SCUOLA MATERNA
500 METRI DI TAV VENEZIA-TRIESTE = UN ANNO DI TASSE UNIVERSITARIE PER 11 MILA STUDENTI
10 KM DI TAV VENEZIA-TRIESTE = 2 OSPEDALI DA 1200 POSTI LETTO, 226 AMBULATORI, 38 SALE OPERATORIE

L’8 marzo partiremo da Portogruaro per unirci ai No Tav valsusini ma anche ai No Grandi Navi, No Mose, No Dal Molin, Opzione Zero, Studenti Medi, Universitari e cittadini per costruire insieme una mobilitazione gioiosa, forte e pacifica!
Appuntamento alle ore 10:00 al piazzale della Stazione Santa Lucia a Venezia.

Gruppo No Tav Portogruaro
Studenti Autorganizzati Portogruaro