mercoledì 12 marzo 2014

«No Tav pestato», protesta in questura

LA NUOVA VENEZIA
12marzo2014
«No Tav pestato», protesta in questura
Padova, presentata da Sel un’interrogazione parlamentare per le lesioni subite da un militante che accusa la polizia
PADOVA. Attivisti del Centro Sociale Pedro contro poliziotti della Celere. I gruppi antagonisti ieri hanno dato vita ad una manifestazione di protesta davanti alla questura di Padova. Zeno Rocca, 22 anni, di Pescantina (Verona), attivista No Tav già arrestato per gli scontri in Val di Susa, militante pedrino, è stato controllato alla fermata del tram e trattenuto in questura tutto il pomeriggio di lunedì per accertamenti. Da lì è uscito con una denuncia a piede libero per minacce, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le generalità. Le versioni, però, sono discordanti. Secondo i gruppi antagonisti sarebbe stato picchiato selvaggiamente per strada e trattenuto senza motivo per sette ore in una cella (prognosi di 20 giorni con frattura di una costola). Secondo la polizia invece il giovane sarebbe stato fermato per un normale controllo, bloccato al termine di una violenta colluttazione (due agenti hanno riportato una prognosi di 7 giorni) e accompagnato in questura per gli accertamenti di rito. La vicenda sarà oggetto di un’interrogazione parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà. Quel che è certo, è che il “caso Padova” sta agitando i movimenti del Nordest proprio nella settimana di mobilitazione nazionale contro la repressione.
Lunedì, come ogni giorno, Zeno Rocca si è presentato in questura dove ha l’obbligo di firma. Camminando lungo riviera Tito Livio ha incrociato un mezzo della Celere che stava rientrando. Gli agenti hanno fermato la corsa del mezzo e sono scesi per fermare il ventiduenne. È nata una colluttazione in strada. Di lì a poco è intervenuta anche una volante. Il giovane, alla fine, è stato caricato in macchina e portato in questura, dove è rimasto per tutto il pomeriggio in attesa del disbrigo delle pratiche. Appena uscito è corso in ospedale dove gli è stata diagnosticata una prognosi di 20 giorni per la frattura di una costola, contusioni multiple e un trauma distorsivo rachide cervicale. Un centinaio di attivisti dei centri sociali si sono ritrovati in piazzetta Palatucci, davanti alla sede della polizia. Al microfono hanno denunciato quello che considerano simile ai già tristemente noti Cucchi, Aldrovandi, Uva, Bianzino. Parlavano di violenze, di impunità in divisa. La questura ha organizzato un servizio d’ordine per impedire che la situazione degenerasse. (e.f.)