giovedì 27 marzo 2014

Il Pd: Corte dei Conti indaghi su sprechi 8 anni di Tav

LA NUOVA VENEZIA
27marzo2014
Il Pd: Corte dei Conti indaghi su sprechi 8 anni di Tav
Il consigliere regionale Bruno Pigozzo dopo l’annuncio del finanziamento statale di 1,8 mln per il nuovo tracciato: «Paghiamo conto salato per altalena ultimo 8 anni»
VENEZIA. L'annuncio del finanziamento da parte del governo di 1,8 miliardi per la realizzazione della tratta Tav Venezia-Trieste e l'accantonamento dell'ipotesi di tracciato balneare fanno insorgere gli esponenti del Pd. «Speriamo che davvero il tracciato balneare sia formalmente archiviato, anche se attendiamo di vedere prima l'atto ufficiale - commenta Bruno Pigozzo, consigliere Pd e vicepresidente della commissione infrastrutture del Consiglio veneto - Resta tuttavia il salatissimo conto economico provocato dalle posizioni altalenanti delle Giunte regionali venete degli ultimi 8 anni: 1 milione di euro per ogni anno di questa delirante incertezza. Soldi che potevano più utilmente venire impiegati per le innumerevoli emergenze sociali che interessano la nostra regione, e sui quali chiediamo la verifica della Corte dei Conti».
Pigozzo e il Pd veneto contestano al presidente Luca Zaia e all'assessore Renato Chisso l'alternarsi dei diversi tracciati progettuali: prima, nel 2006, la Giunta veneta aveva deliberato il tracciato balneare, ricostruisce Pigozzo; poi a ottobre 2013, dopo l'insistenza pressante del territorio, del PD e del Consiglio regionale - fa notare Pigozzo - Zaia e Chisso hanno cambiato idea adottando una nuova delibera. «Tutto ciò - calcola il Pd - ha comportato una spesa di progettazione con soldi provenienti dall'Europa (3 milioni) e di fonte statale (5 milioni), di cui 3 anticipati dalla Regione stessa».
«Il Partito Democratico nel maggio 2011 - ricorda il vicepresidente della commissione Infrastrutture - aveva commissionato uno studio che dimostrava l'insensatezza di questo percorso dal punto di vista ambientale ed economico, e indicava chiaramente l'alternativa lungo il corridoio tra l'autostrada A4 e la linea ferroviaria esistente, oltre alla bretella di collegamento all'aeroporto. E anche gli enti locali hanno cercato con documenti formali di far comprendere alla Giunta la razionalità del percorso in affiancamento al corridoio autostradale esistente. Neppure il lavoro svolto dal Commissario straordinario, che dimostrava l'esistenza di alternative efficaci, nè la mozione approvata dal Consiglio regionale nel giugno 2012, nè la mia successiva interrogazione - conclude Pigozzo - hanno trovato ascolto. Solo ora Zaia e Chisso sembrano essersi ricreduti».