giovedì 5 settembre 2013

«Tav, la Regione si attivi per il no definitivo»

05 settembre 2013
IL PICCOLO
LA RICHIESTA DEGLI AMBIENTALISTI
«Tav, la Regione si attivi per il no definitivo»
Wwf e Legambiente: basta accanimento terapeutico su un progetto inutilmente costoso
Basta con l'«accanimento terapeutico» sul progetto della linea Tav fra Mestre e Trieste: la Regione si attivi per il no definitivo. È questa la richiesta formulata ieri da Dario Predonzan per conto del Wwf e da Andrea Wehrenfennig di Legambiente, e indirizzata alla Regione e al Comune. «Siamo al cospetto di una vera e propria telenovela - ha detto Predonzan - in quanto questo progetto, presentato per la prima volta nel 2003, è già stato bocciato dagli organi tecnici dei ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali e poi ritirato nel 2005 dalla giunta guidata all'epoca da Riccardo Illy, che l'aveva peraltro finanziato e sostenuto fino alla fine».
L'esponente del Wwf ha ricordato poi che «nel 2010 Rfi e Italferr presentò un progetto simile, ma diviso in quattro tronconi separati, per cercare di gettare fumo negli occhi. Uno spezzatino - l'ha definito Predonzan - in evidente contrasto con lo spirito delle valutazioni d'impatto ambientale e con le indicazioni fornite dalla Commissione europea». Nonostante i pareri contrari dei Comuni attraversati dalla linea in progetto, a eccezione di quello di Trieste, Rfi e Italferr «tentarono di nuovo di far passare la proposta lo scorso anno - ha sottolineato - inciampando ancora sul no delle amministrazioni interessate, con l'incomprensibile eccezione di Trieste. L'ultimo atto di Rfi e Italferr si è concretizzato in un'integrazione della documentazione a suo tempo presentata, stavolta dimenticando, guarda caso, di mettere a disposizione del pubblico i vari elaborati». «Tutto questo - ha concluso Predonzan - senza pensare alla spesa, indicata in 7,8 miliardi di euro, per un'opera che richiederebbe almeno 30 anni di lavori che sfocerebbero nella devastazione della bassa friulana e del Carso».
«Per quanto concerne gli ipotetici benefici che potrebbe produrre questa linea - ha specificato Wehrenfennig - si insiste sulla velocizzazione del trasporto delle merci. Si tratta di una considerazione puramente teorica, perché i costi di manutenzione della linea potrebbero essere tali da non essere paragonabili a quelli su strada. Molto più utile sarebbe intervenire sulle strozzature delle linee esistenti - ha concluso l'esponente di Legambiente - operando miglioramenti sui quali c'e condivisione, che costerebbero molto meno e sarebbero effettivamente utili».
«Attendiamo interventi critici da parte di Regione e Comune di Trieste - hanno auspicato infine Predonzan e Wehrenfennig - per dire un no definitivo a questo faraonico e inutile progetto, prima che inizino gli espropri». A questa richiesta si è accodato il Comitato "No tav" di Trieste e del Carso.
Ugo Salvini

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