18 settembre 2013
IL PICCOLO
Trieste, in Comune si vota sulla Tav. Sel contro il suo assessore
Il partito sulla delibera del “non parere”: «Serve un no» Laureni: mancano elementi. Bandelli: risibile. Pd schierato
Né sì, né no. Ni. Sulla Tav locale il Comune di Trieste sceglie la
terza via. Una delibera “indecisa” è quella che l’amministrazione
comunale, per mano dell’assessore all’Ambiente Umberto Laureni,
sottoporrà stasera all’esame del Consiglio comunale, al primo
appuntamento dopo la pausa estiva. Ma si può votare una delibera che non
delibera anche se solo simbolica (visto che non è vincolante né per la
Regione né per il governo centrale)? L’amministrazione teorizza la non
decisione come scelta politica. Ovvero delibera di “non esprimere
parere” sull’Alta velocità ferroviaria Ronchi-Trieste arrivata al
progetto preliminare con alcune, ma non tutte, prescrizioni accolte da
Rfi-Italferr.
Ma Sinistra ecologia e libertà ha già annunciato
ieri in una conferenza stampa, preventivamente, che voterà contro la
delibera che porta la firma dello stesso assessore Laureni, che sta in
giunta in quota Sel. «Noi confermiamo il voto contrario dell’altro anno»
dice il capogruppo di Sel Marino Sossi. Una posizione condivisa dalla
Federazione di sinistra che ha già annunciato da tempo il parere
negativo. «Serve anche un minimo di solidarietà territoriale. Visto che
tutti i comuni interessati dalla Tav si sono espressi negativamente, non
possiamo far finta di niente» aggiunge Sossi. Una delibera che non è né
carne, nè pesce. Anzi, la delibera era nata con parere contrario (visto
che le Ferrovie non aveva rispettato tutte le prescrizioni a cui
Trieste aveva vincolato il parere favorevole un anno fa), che poi è
stato modificato dall’assessore in un “non parere” nel tentativo di una
mediazione impossibile. «Il Consiglio comunale non può non esprimersi. O
sì, o no. Non siamo mica Don Abbondio» aggiunge Sossi piazzando una
citazione scolastica dai “Promessi sposi”. «C’è il dubbio che non
esprimendo un parere resti il parere favorevole dello scorso anno»
spiega Sossi. Il parere favorevole era stato ottenuto nell’agosto 2012
con il concorso determinante del centrodestra. Per questo Sel chiede
alla maggioranza un voto contrario. «Dopo aver ingoiato un rospo dietro
l’altro, dalla Tares al Park Audace, ora è giusto che sulla Tav siano
gli altri ad allinearsi a Sel. Mi sembra poi che il Pd sia al governo in
molti comuni che hanno votato contro» spiega Sossi.
Un appello
che per ora cade nel vuoto. «Noi siamo per la delibera della giunta che
sceglie di “non esprimere parere”» chiude subito Giovanni Maria Coloni,
capogruppo del Pd. Ma come la mettiamo con l’assessore Laureni in quota
Sel? «A lui piacciano le mediazioni» allarga le braccia Sossi. «La
delibera è in contrasto con il parere favorevole di un anno fa, ma
propone una pausa di riflessione. Mi spiace che il mio partito non colga
questa differenza - spiega Laureni -. Mi rendo conto che la scelta di
esprimere un parere che di fatto decide di non decidere è un
controsenso. Ma non abbiamo in mano tutti gli elementi per decidere».
Difficile
fare pronostici sul voto di questa sera. Le maggioranze in Consiglio
variano come il tempo. L’opposizione, a differenza di anno fa, sembra
pronta a dire no a una delibera che non sceglie. Franco Bandelli
(Un’Altra Trieste): «Fa ridere un Consiglio comunale che esprime un non
parere». E Paolo Rovis (Pdl): «Così votiamo no». Un appello che arriva
anche dal mondo ambientalista, con una nota del Wwf, dopo l’audizione di
lunedì scorso e quella di ieri con Italferr: «Ci attendiamo che il
Consiglio voti secondo logica e dignità, esprimendo un parere negativo».
“Così è se vi pare” direbbe Pirandello. E non si riferiva ad alcuna
delibera sulla Tav.
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