21 settembre 2013
LA NUOVA VENEZIA
Tav, coro di no al piano Contrari la Lega e due sindaci
SAN DONÀ «La Tav è un’opera di grande impatto ambientale, il cui
tracciato non può essere deciso dai tecnocrati». Simonetta
Rubinato e Silvia Conte, sindaci di Roncade e Quarto d’Altino, appreso
che il gruppo istruttore della pratica di valutazione impatto
ambientale (Via) al ministero dell’ambiente ha deciso di riprendere
in mano il tracciato litoraneo della tratta Venezia-Trieste, hanno
espresso il loro disappunto. Un progetto contro il quale si sono
schierate quasi tutte le comunità locali. «Dov’è la politica regionale
se è vero», si chiedono, «che all’incontro a Roma non c’era nessuno
in rappresentanza della Regione? Lo chiediamo a Zaia, il
governatore del “prima il Veneto”. Quarto d'Altino e Roncade sono tra i
comuni interessati da questa ipotesi di tracciato. Ci sono delibere
dei Consigli comunali, lettere, incontri, iniziative parlamentari per
chiedere di considerare tracciati alternativi . «Con il commissario
straordinario Bortolo Mainardi», ricordano, «si era condiviso che
il progetto litoraneo dovesse essere definitivamente abbandonato a
favore di soluzioni meno impattanti, più economiche, a partire dal
potenziamento dell’attuale linea e soprattutto condivise con le
popolazioni locali. Questo è un attacco alla democrazia e
all’autonomia dei nostri Comuni». Il no della Lega a Roma arriva
dall'onorevole Emanuele Prataviera, che ha parlato di progettazione
sbagliata per il tracciato litoraneo. Rigettata la proposta alternativa
del commissario del Governo Mainardi per valorizzare la linea
esistente, si è deciso che Italfer dovrà a breve presentare integrazioni
al primo tracciato del 2010. Prataviera è contrario, pur
evidenziando la necessità che il Nordest abbia un progetto sulla
linea Mestre-Trieste. «Il progetto della linea alta velocità alta
capacità Mestre-Trieste va bloccato», chiosa, «il territorio è
contrario e a nessuno interessa un progetto da 45 milioni di euro al km
che devasta le campagne di Altino fino alla zona Doc del Lison
Pramaggiore. Non sono un No Tav, credo che sia necessario investire nel
trasporto su ferro. Bisogna, però, saper riconoscere ciò che è
fattibile da ciò che non lo è. Investiamo ammodernando la linea
esistente». (g.ca.)