11 settembre 2013
LA NUOVA VENEZIA
Cgil contro Regione «Vuole cancellare porto e industrie»
Montagner si scaglia contro la nuova variante urbanistica «No alle scelte contrarie allo sviluppo di Marghera»
MARGHERA. L’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan non ha mai
nascosto il suo sogno di vedere il waterfront lagunare senza più
fumaioli, capannoni e depositi di carburanti. L’attuale governatore,
Luca Zaia, non ha mai condiviso in pubblico il sogno industriale del suo
predecessore. Ma per la Cgil veneziana Zaia sta cercando di arrivare
allo stesso obiettivo del suo predecessore con la variante del Piano
Territoriale Regionale di Coordinamento (Ptrc), messa a punto dalla sua
Giunta dopo infiniti e tortuose procedure, contro cui lo stesso Comune
di Venezia ha presentato formale ricorso al presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano. «La variante urbanistica del Ptrc» argomenta il
segretario generale della Cgil veneziana, Roberto Montagner «è un nuovo
tentativo della Regione di entrare a gamba tesa sui destini dell’area
veneziana, cancellando la vocazione logistica, portuale ed industriale
di Porto Marghera». Per Roberto Montagner la nuova variante della
Regione Ptrc «recupera Tav, sublagunare ed altre opere che nulla hanno a
che vedere con le prospettive delineate ed auspicate dai suoi
cittadini, dagli strumenti urbanistici comunali e dalle stesse parti
sociali che hanno definito accordi e percorsi di sviluppo con il Governo
e le istituzioni locali, Regione compresa».
«Zaia a la sua
giunta» insiste il segretario della Cgil veneziana «non possono fingere
di ignorare quanto la Regione stessa ha sottoscritto, a partire dalla
dichiarazione di Porto Marghera, quale sito produttivo di interesse
nazionale, dalla costituzione del Tavolo permanente per la
reindustrializzazione dell’area, dal lavoro del Commissario Giovanni
Artico da lei stessa nominato, dagli enormi sforzi profusi dai
lavoratori per mantenere in piedi una prospettiva di sviluppo
industriale, oltre che portuale, nella consapevolezza che il rilancio
del Nord Est passa per la soluzione dei problemi del polo veneziano».
Montagner
avverte che «la Cgil non starà ferma di fronte ad una Regione che,
anziché valorizzare un sito produttivo quale Marghera, irriproducibile
nel Veneto e fonte di nuove potenzialità di sviluppo per una vastissima
area, pone ostacoli e difficoltà proprio nel momento in cui i progetti
di bonifica e riqualificazione industriale stanno partendo, in cui si è
coinvolta l’Eni per la bioraffineria, si è avviato un ragionamento con
l’ Autorità portuale per l’insediamento dell’Oleificio Medio Piave e la
ricollocazione dei lavoratori di Vinyls». «E non staremo nemmeno a
guardare la messa in discussione del Porto commerciale ed industriale»
aggiunge Montagner «magari per enfatizzare in modo improprio strutture
logistiche in qualche città di terra, quando il traffico marittimo resta
una realtà di primaria importanza che ci proietta in Europa e quando lo
scalo veneziano, con 6 mila addetti, continua a svolgere, nonostante la
crisi, un ruolo fondamentale nel movimento delle merci a servizio di
tutto il territorio Veneto».
Al governatore Zaia, la Cgil chiede i
«un immediato chiarimento ed il ritiro di tutti gli atti e le scelte
contrarie allo sviluppo industriale e portuale».
E al Comune di
Venezia la Cgil chiede «di tener fede agli impegni presi con l’Accordo
sulel Bonifiche e alle scelte programmatiche, a partire dal Pat, perché
solo così si chiudono spazi ad incursioni ed interessi che vanno in
altre direzioni».
Link: