26 settembre 2013
LA NUOVA VENEZIA
Mognato e Zaccariotto contro la Tav litoranea
MESTRE «È davvero imbarazzante il balletto di responsabilità cui stiamo
assistendo». Dopo il primo via libera al progetto “litoraneo” di
Italferr della Tav tra Venezia e Portogruaro, il progetto che i Comuni,
Venezia in primis, non vogliono, il Pd ieri è intervenuto con il
segretario provinciale Michele Mognato per dire ancora una volta no
a un tracciato «diseconomico e impattante oltre i limiti della
sostenibilità». E confermare che la via giusta è il tracciato
alternativo indicato dal commissario, ma mai arrivato a Roma perché
rimasto in Regione. In due anni di lavoro, ricorda Mognato, di
incontri con categorie, sindaci, comitati si è arrivati nel maggio 2011
ad una proposta di altra Tav, con lo sviluppo del tracciato in
adiacenza all’A4 o in affiancamento alla ferrovia storica per Trieste.
Mognato continua: «Avevamo apprezzato le conclusioni del commissario
straordinario e registrato le tardive prese di posizioni della
Provincia di Venezia e della Regione Veneto». Situazione paradossale “ai
limiti della schizofreni” quella attuale: la Commissione Via si è
espressa «sul tracciato litoraneo perché in più di un anno nessuno
ha trasmesso le ipotesi alternative ai fini della loro valutazione, e il
relativo dossier è rimasto dormiente in un qualche cassetto della
Regione Veneto». E attacca: «Si faccia immediatamente chiarezza sul
perché la catena istituzionale si è miseramente interrotta, e si
individuino le responsabilità precise di tale interruzione, a partire
dalla Regione Veneto e dal suo Presidente». Ora il Governo,
prosegue Mognato, «assicuri l’invio dello studio del commissario
alla commissione Via» e «riavvii la procedura, per garantire ai
territori della provincia di Venezia e del Veneto orientale una
scelta rispettosa delle volontà democraticamente espresse e tecnicamente
verificate e validate». Un intervento della giunta Zaia per
approvare il progetto alternativo viene chiesto dai consiglieri
regionali Tiozzo e Pigozzo mentre la Filt Cgil veneta con Ilario
Simonaggio parla di “figuraccia” della Regione. Dura anche la presidente
della Provincia Francesca Zaccariotto: «Così si incrina la fiducia
dei cittadini nelle istituzioni. Quello che è successo dimostra
che la comunicazione tra livelli istituzionali ancora una volta non ha
funzionato. Il fatto è molto grave». E continua: «Abbiamo affermato
in tutti i modi, e in tempi consoni, che il primo progetto della Tav,
cosidetto basso, così come previsto non va bene. Il percorso
proposto è costosissimo, insiste su aree oggetto di recenti azioni
di bonifica agraria e dunque prevalgono fattori negativi di consumo di
territorio». La Zaccariotto conferma l’intenzione di chiedere alla
Regione «che è il nostro interlocutore, un chiarimento. Credo ci debba
delle spiegazioni. Quanto è successo sembra il teatro dell’assurdo,
un dialogo tra sordi».(m.ch.)