25 settembre 2013
IL MESSAGGERO VENETO
No Tav, invito ai Comuni: «Fermate quell’opera»
SAN GIORGIO DI NOGARO Il Comitato No Tav Bassa friulana attacca i
sindaci dei comuni coinvolti nel tracciato, esortandoli a ricusare
il progetto del 2010. Non lesina neppure un deciso attacco al senatore
Lodovico Sonego, sostenitore proprio del progetto del 2010.
«Sarebbe ora che i sindaci si sveglino - chiosa il portavoce Paolo De
Toni -, spero però che abbiano capito la portata del problema.
Vorrei ricordare che Italferr in nome e per conto di Rfi ha presentato
le integrazioni solo sulla tratta Ronchi dei Legionari-Trieste
chiedendo al ministero dell'Ambiente che venga approvato il progetto
preliminare solo per questa tratta. Nella lettera accompagnatoria
firmata da Michele Marzano per Rfi, si legge che “l’interlocuzione
del commissario straordinario per l’asse ferroviario Venezia Trieste con
il territorio, relativamente alle tratte venete e friulane da
Venezia a Ronchi del Legionari ha registrato un quasi unanime dissenso
dei comuni sul tracciato presentato nel 2010. Ora la maggior parte
dei comuni anche sulla tratta Ronchi-Trieste ha dato parere negativo e a
Trieste il Pd ha subito uno smacco notevole visto che la mozione
del non parere è stata bocciata dal consiglio comunale. In realtà, però,
nessuno ha rilevato che la richiesta di parere di compatibilità
ambientale su una sola tratta formulata da Rfi è irricevibile, in
quanto già il ministero aveva richiesto un progetto unitario sull’asse
Venezia-Trieste, cosa che si era concretizzata nel 2012 con una
relazione di ricucitura di tutte e 4 le tratte, con un nuovo progetto al
ministero e sul quale tutti sono stati chiamati a presentare
osservazioni. «Quindi - afferma - le azioni che devono fare oggi i
Comuni del Friuli Vg e del Veneto sono: demistificare l’operato del
senatore Sonego e smentire nettamente che esista ancora il
progetto 2010; rilevare con forza a livello ministeriale che
l’operazione in corso è illegittima; ribadire che l’intervento al
bivio San Polo si può fare indipendentemente dall'asse Av/Ac e quindi
impedire che questa piccola e necessaria opera di adeguamento della
linea esistente diventi la scusa per approvare il progetto 2010; agire
in maniera unitaria, chiara e trasparente, in opposizione al
progetto Av/Ac, eliminando le sacche di complicità di cui godono Sonego
e il gruppo, oramai totalmente minoritario, ma non per questo meno
pericoloso, dei Tavisti in Veneto e Friuli». De Toni conclude
evidenziando che «ogni titubanza sarà deleteria: basta una posizione
lineare, chiara e forte da parte dei sindaci per chiudere
definitivamente questa terrificante vicenda». Francesca Artico