24 settembre 2013
LA NUOVA VENEZIA
Tav, no al tracciato basso Cereser guida la rivolta
SAN DONÀ Tracciato basso, il sindaco Cereser guida la protesta
dei Comuni. Secondo il primo cittadino è stata «disconosciuta la
volontà espressa dal territorio». E ritorna sulla priorità della
metropolitana di superficie. Dal Parlamento interviene anche
Arianna Spessotto del M5S, preoccupata per le scelte romane. Cereser non
comprende il ritorno al tracciato litoraneo. Oltre a un raddoppio
della linea da due a quattro binari, che a San Donà avrebbe toccato
Mussetta, avrebbe previsto una deviazione della linea poco dopo
l'aeroporto di Venezia, fin quasi a lambire la laguna, diversi
chilometri più a sud del tracciato ferroviario storico, con costi
di almeno sette miliardi di euro, per il consolidamento delle fondamenta
su una zona di recente bonifica. Progetto rifiutato, tanto che il
commissario straordinario Bortolo Mainardi aveva proposto come
alternativa l’utilizzo della linea esistente, attualmente utilizzata per
appena il 40 per cento, attraverso l’eliminazione di 18 passaggi a
livello e la possibilità di quadruplicazione in caso di crescita del
traffico. In questo caso, i costi non supererebbero gli 800 milioni
di euro. «La Regione», dice Cereser, «in qualità di ente intermedio
tra i Comuni e Roma, risolva con il ministero questo corto circuito
comunicativo, che rimette nelle mani di Roma una questione che
dovrebbe essere decisa localmente, chiarendo che il tracciato basso non
lo vuole nessuno. Peraltro, le distanze non elevatissime con cui ci
confrontiamo e la dimensione abbastanza ridotta del bacino di utenti,
sommati al no della Slovenia al proseguimento della linea sul suo
territorio propongono altre priorità a partire dal miglioramento della
linea esistente e rendono ancora più attuale l’esigenza della Smfr e
dell’orario cadenzato». La Spessotto è altrettanto perplessa: «È
incomprensibile come il progetto dell’alta velocità-alta capacità da
Venezia a Trieste, redatto nel 2010 da Italferr, vada avanti
nonostante i pareri negativi espressi da cittadini, Regioni, Province,
Comuni, categorie produttive e dallo stesso commissario
straordinario. È la prova che a nessuno importa capire quali siano le
reali esigenze del territorio: l'importante è solo fare una nuova
grande opera. Il tracciato è un continuum di curve, salite e
discese, su un terreno molle di recente bonifica, nella parte veneta, e
costellato di gallerie nel territorio carsico friulano, ricco di
grotte perciò impraticabile per l'alta velocità. Sarà poi devastante,
visto che taglierà in due le campagne, distruggendo coltivazioni
agricole di primaria importanza». Giovanni Cagnassi