27 settembre 2013
LA NUOVA VENEZIA
«Tav in gronda, scelta scellerata»
MESTRE «Non è stata solo una svista, ma c’è una precisa volontà
della Regione di far passare il treno ad alta velocità e alta
capacità lungo la gronda lagunare». L’affondo arriva dall’assessore
comunale all’Urbanistica Andrea Ferrazzi dopo che ieri la presidente
della Provincia, Francesca Zaccariotto, da un lato e il segretario
provinciale del Pd, Michele Mognato, dall’altro, avevano contestato la
Regione per aver tenuto nascosta nei cassetti l’ipotesi di
tracciato Tav, condiviso con i Comuni, che prevede l’affiancamento
all’A4. Eppure, dice Ferrazzi, le responsabilità della Regione sono
ben maggiori. Perché non solo ha tenuto a prendere la polvere il
tracciato lungo l’A4 ma anche perché nella variante al piano regionale
di programmazione urbanistica ha volutamente inserito il tracciato
che attraversa la gronda lagunare, progetto già sonoramente bocciato da
Ca’ Farsetti e contro il quale si è espresso tutto il territorio
coinvolto. «Una scelta che non tiene conto nemmeno del Pat votato dal
Comune» aggiunge Ferrazzi «e per questo assolutamente priva di
senso». Come si ricorderà il Comune di Venezia ha già presentato
ricorso al Presidente della Repubblica contro la variante urbanistica
della Regione che ha ritirato fuori dal cappello la variante
litoranea della Tav. La variante urbanistica della Regione preoccupa Ca’
Farsetti anche «per i vincoli che impediscono la riqualificazione
di aspetti importanti della città». Vincoli relativi agli
interventi nel raggio di due chilometri da stazioni e caselli, e che
vincola edifici considerati, sul piano architettonico, esempi del
Novecento, come ad esempio l'ex palazzo delle Poste di piazzale
Favretti, simbolo della corrente del "Brutalismo" o il quartiere
Circus di Chirignago. Solo due, tra i più significativi, dei 42 edifici
vincolati a Mestre dal comitato scientifico del Ptrc, cui se ne
aggiungono 20 tra Lido e Mazzorbo, e 36 in centro storico.