mercoledì 22 aprile 2015

INIZIATIVA PUBBLICA: DALLA VAL DI SUSA AL VENETO, VIAGGIO ATTRAVERSO IL SISTEMA DELLE GRANDI OPERE E LE FORME DI OPPOSIZIONE CITTADINA E ISTITUZIONALE



VIDEO INCONTRO PUBBLICO



NOTA DELLA SINDACA SILVIA CONTE AI PROMOTORI DELL'INIZIATIVA PUBBLICA

All'Associazione Libera e al Comitato NoTAV di Portogruaro

Gentilissimi,

vi ringrazio dell'invito a questa inizititiva di informazione, dialogo e confronto scusandomi purtroppo di non riuscire ad essere presente per il concomitante incontro con il Presidente del Consilgio Matteo Renzi a Mestre.
Affido dunque a queste breve nota il mio saluto e alcuni spunti di riflessione che spero possano essere utili, allegandovi le due delibere del Consiglio Comunale di Quarto d'Altino e una delle lettere da me sottoscritte in qualità di SIndaca al Commissario Mainardi.
Delle numerose inziative e documenti elaborati dall'amministrazione comunale altinate, anche in rete con gli altri sindaci, ne trovate traccia nel sito del Comune nell'apposita sezione "Alta Velocità"http://www.comune.quartodaltino.ve.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idArea=297&idCat=1072&ID=1072.
Ciò che ha ispirato la nostra azione è stata la convizione che, anche solo per iniziare a ragionare sull'ipotesi di una "Grande Opera" come si prefigura la nuova linea TAV Venezia Trieste siano necessarie due cose: trasparenza e partecipazione delle comunità.
Ma la domanda fondamentale è: serve una nuova opera?
Per questo abbiamo chiesto che ci venisse fornita un'analisi della domanda potenziale, analisi costi/benefici e verifica di tutte le alternative possibili, attivando un percorso strutturato di partecipazione sull'esempio del 'debat public' francese.
Molto sinteticamente: dalle informazioni in nostro possesso, eleborate grazie al supporto di Ferrovieanordest ( associaizone di promozione sociale animata da giovani competenti ed appasionati), dato ripreso poi anche da altri esperti,  emerge infatti che la linea storica è sottoutilizzata per il 60% e che interventi mirati di ammodernamento sarebbero sufficienti a dare risposta alla crescita della domanda nei prossimi 30 anni e alla velozizzazione delle linea attuale.
Abbiamo chiesto anche che si intervenisse a migliorare il servizio per i pendolari, su questa tratta Venezia-Portogruaro che Legambiente classifica tra le peggiori d'Italia, impegno che come noto ho assunto in prima persona coinvolgendo anche gli altri sindaci, insieme ai comitati dei Pendolari, con iniziative di protesta e controproposta rispetto all'introduzione di quella modalità di "orario candenzato"  voluta dall'assessore Chisso.
Sono stata perciò molto lieta quando dalla posizione 'la TAV serve' anche il Commissario Mainardi ha convenuto che 'serve per ora un intervento di ammodernamento' (non vorrei che fosse stata questa sua posizione a costargli il ruolo...).
Da notare che la Slovenia ha dichiarato di non essere interessata alla nuova linea Alta Velocità.
La preoccupazione che le Grandi Opere italiane siano strumenti più a servizio della corruzione che del bene comune è forte, basti pensare che in Italia il costo al km di una ferrovia è di 34milioni di euro, mentre in Francia e Spagna è meno di un terzo.
Ma continuo a credere che se fosse dimostrato in maniera trasparente che una certa opera serve per lo svilupoo sostenibile per il futuro dei nostri figli e figlie, allora debbano essere fatte.
La condizione è appunto che il percorso di decisione avvenga secondo quanto indicato, attraverso  il 'debat public', con commissione esterna, verifica dei proponenti, analisi costi/benefici e alternative, linguaggio comprensibile ai non esperti, risposta puntuale e motivata alle osservazioni
Percorso peraltro previsto dalla Convenzione di Aarus europea e che -se eletta consigliere regionale- mi impegnerò ad inserire nelle norme regionali.
Nei giorni scorsi abbiamo intitolato il nostro Centro Culturale a Tina Merlin, giornalista del Vajont. A persone come Lei vorrei che tutti ci ispirassimo nel nostro impegno civile.
Con i più cordiali saluti anche al collega sindaco di Val di Susa
Silvia Conte
Sindaca di Quarto d'Altino


CAMBIO LOCATION INIZIATIVA 19 APRILE: COMUNICATO PUBBLICO



ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PORTOGRUARO

“Gli impianti sportivi comunali, compresi quelli eventualmente acquisiti in uso da terzi e le attrezzature in dotazione agli stessi, sono destinati, ad uso pubblico rivolto a soddisfare gli interessi generali della collettività ….”
“Sono utenti degli impianti sportivi comunali i singoli cittadini, le scuole, le società ed associazioni sportive, le Federazioni sportive, gli enti di promozione sportiva e tutte le associazioni che perseguono finalità di diffusione della pratica sportiva e dello sport ovvero altre finalità di carattere educativo, ricreativo e sociale nell’ambito dello sport e del tempo libero.”

A cinque giorni dall’iniziativa prevista per domenica 19 aprile a Giussago, alla quale pubblicamente tutti (cittadinanza, amministrazione e candidati sindaci) sono stati invitati attraverso mail, social network, siti web, blog e locandine affisse in tutto il territorio comunale, abbiamo ricevuto da parte dell’Amministrazione Comunale un sollecito a formalizzare la richiesta relativa alla concessione di utilizzo dello spazio individuato; lo spazio, a quattro giorni dall’iniziativa, telefonicamente non ci è stato comunque concesso per motivazioni che esulano dalla tempistica della richiesta, alla quale a oggi 17 aprile ore 13:00 non abbiamo ancora ottenuto risposta scritta.
La concessione degli spazi sportivi è prevista dal “Regolamento per la gestione e l’utilizzo di palestre e impianti sportivi comunali”, di cui fanno parte alcuni articoli sopra citati.
E’ evidente una chiara volontà diretta a negarci l’utilizzo degli impianti sportivi di Giussago e riteniamo tale decisione l’ennesima occasione sprecata dall’Amministrazione Comunale di Portogruaro per costruire informazione e coinvolgimento cittadino sul tema mai così attuale delle Grandi Opere.
In questi anni troppo spesso abbiamo sopperito alla carenza informativa dell’Amministrazione Comunale approcciando l’argomento delle Grandi Opere con oggettività ed avvalendoci della competenza di esperti sopra le parti, ma i nostri inviti di partecipazione e confronto, rivolti in primis al Sindaco di Portogruaro, non hanno mai avuto riscontri positivi.
Conosciamo bene le nostre colpe: colpevoli di praticare con convinzione la cittadinanza attiva, sviluppare discussioni entrando nel merito dell’argomento, esporci pubblicamente a testa alta, praticare quella democrazia che non garba a tutti, informare anche laddove risulta scomodo e coinvolgendo chi potrebbe dar fastidio dimostrando come stanno realmente le cose.
Le proposte di spazi alternativi avanzate dall’Amministrazione Comunale non ci trovano concordi: la nostra informazione non è sottoposta o condizionata dai permessi concessi o negati da qualcuno, e di ciò oggi ne diamo ampia dimostrazione.

Portogruaro, 17 aprile 2015
Associazione “LIBERA” presidio G.Siani Portogruaro
Gruppo “NO TAV” Portogruaro



Lettera chiarimenti su iniziativa 19/4/2015


Al Comitato No Tav Portogruaro
Al Presidio Libera Giancarlo Siani di Portogruaro

Ritengo necessario, in aggiunta alla risposta che verrà fornita dagli uffici comunali, chiarire se possibile, la questione verificatesi in merito alla concessione della struttura sportiva di Giussago.
Innanzitutto voglio evidenziare che la richiesta di utilizzo di spazi pubblici, di strutture comunali, di suolo pubblico ecc, va sempre formalizzata con una richiesta.
Una procedura molto semplice, che viene richiesta a tutti senza distinzione alcuna - associazioni o cittadini o partiti – cui tutti sono tenuti in uguale misura ad attenersi anche ai fini della relative e conseguenti responsabilità.
In realtà è previsto anche un termine entro il quale deve essere avanzata la richiesta e ciò per permettere agli uffici di fare le verifiche del caso. Sono gli uffici comunque che valutano le richieste, verificano le compatibilità concessorie, forniscono o meno la concessione.
Sarebbe buona prassi ottenere la relativa concessione prima di pubblicizzare l'iniziativa che si intende organizzare. Ciò per varie motivazioni, tra cui possibili impedimenti tecnici, regolamentari, normativi o di sicurezza.
In realtà, per l'iniziativa organizzata da Libera e dal Gruppo No Tav per il 19/4, è avvenuto esattamente il contrario. La pubblicizzazione dell'iniziativa è avvenuta ben prima di aver presentato la richiesta. Richiesta che, per altro, è stata formalizzata su mio suggerimento, per le motivazioni che esplicherò di seguito.
Nonostante i tempi molto stretti e l'impossibilità di autorizzare l'utilizzo della struttura sportiva richiesta per usi diversi da quelli destinati, la sottoscritta, per favorire comunque lo svolgimento dell'iniziativa pubblica, attraverso diversi e lunghi contatti telefonici con gli organizzatori, ha proposto agli stessi di utilizzare, nello stesso territorio, la sala della struttura POLINS, sala adibita a conferenze pubbliche, oppure la sala Caminetto della Villa Comunale, anch'essa notoriamente e normalmente utilizzata per incontri pubblici. Il primo luogo suggerito è molto vicino a quello della struttura sportiva, facilmente raggiungibile anche in relazione alla comunicazione ed alla avvenuta pubblicizzazione dell'evento.
Non conosco quali siano i motivi che rendono indispensabile solo e unicamente - per un incontro pubblico - utilizzare una struttura sportiva e non luoghi e sedi più propriamente adibiti a tale scopo, ma assicuro di aver fatto tutto quanto possibile per chiarire la situazione, dare la massima disponibilità, anche personale, per risolvere il problema e permettere lo svolgimento dell'iniziativa.
Spiace che di questa disponibilità, di questi contatti e di questa fattiva e convinta dimostrazione di collaborazione non si sia tenuto conto ed anzi si sia sviluppata una polemica che ritengo non corretta anche a livello personale. Avrei potuto lasciare solo a chi ne ha la competenza - gli uffici- rispondere in termini tecnico-amministrativi ufficiali.
Per i rapporti che ho con le associazioni in genere e per doverosa precisazione ho voluto inviarvi questa mia, sperando che la stessa venga oggettivamente considerata come una volontà di confronto e di spirito collaborativo.

Irina Drigo