mercoledì 2 aprile 2014

Tav, il commissario: soldi solo sulla carta

IL MESSAGGERO VENETO
02aprile2014
Tav, il commissario: soldi solo sulla carta
di Martina Milia 
PORDENONE Commissario arrivederci. Almeno per l’alta velocità. Bortolo Mainardi ha concluso lunedì il suo compito di commissario della tratta alta velocità/alta capacità tra Venezia e Ronchi dei Legionari e il suo incarico non sarà prorogato. Non per volontà del Friuli Venezia Giulia, almeno. In Veneto, invece, l’assessore Chisso si starebbe muovendo per ottenere un Mainardi bis. «Anche in considerazione dell’esperienza fatta nel passato – fa sapere la presidente Serracchiani – per il Friuli Venezia Giulia l’esigenza prioritaria è che, con il ministero, con Rfi e con i Comuni, vi sia un dialogo di livello adeguato e costante. Date queste condizioni, non si ravvede l’esigenza di un regime commissariale». La partita, però, è più che mai aperta: Mainardi ha ottenuto che il progetto Rfi del 2010, contestato dalle popolazioni locali, fosse accantonato (l’ultimo vertice al ministero il 26 marzo) e che Ministero e Regioni optassero per uno studio di fattibilità prima (nel caso del Veneto c’è già, non è così in Friuli) e di un progetto preliminare poi, orientati al potenziamento dell’esistente. «Il Ministro e i due presidenti – conferma Mainardi – hanno convalidato questa linea con atti formali. L’Ad di Rfi(Elia) ha delineato i costi probabili della modernizzazione della linea esistente (da Venezia a Trieste) in 1,8 miliardi di euro al posto dei 7,4 previsti dal progetto 2010. Non posso che essere contento e credo di poter dire che sono stato e non ho semplicemente fatto il commissario». Ma la spesa ipotizzata non va confusa con le risorse oggi a disposizione. «Non mi risulta – dice Mainardi – che nel contratto di programma di Rfi 2014-2017 ci siano i finanziamenti». Per quel che riguarda gli interventi tra Mestre e Ronchi, il commissario ha ipotizzato una spesa di 800 milioni: 250 milioni per il raddoppio della Cervignano e l’adeguamento del nodo di Udine, altri 40 per la soppressione di 7 passaggi a livello. Poi, tra le soluzioni in economica, ci sono 90 milioni per lo sdoppiamento del bivio San Polo - Monfalcone. Il resto in Veneto. Solo dopo la prima fase si potrà pensare al quadruplicamento della linea, «che va comunque previsto in fase di progettazione – dice –. Così come ritengo che, per la tratta Latisana–Palazzolo, la soluzione da studiare sia in galleria». Per Mainardi il bilancio personale è positivo. «Ho cercato da subito di dialogare coi territori e trovare soluzioni che fossero condivise. Sono soddisfatto di aver svolto un compito con la professionalità richiestami. Non è stato facile capire, ascoltare, riassumere e proporre soluzioni correndo anche contro il tempo. Sono orgoglioso di averlo fatto per il mio Nordest». Un eventuale proroga del suo incarico dipende comunque dal ministro (sentiti i presidenti). «Io spero e mi auguro solamente che non si rallenti un’auto ben guidata ed in corsa contro il tempo, sarebbe un modo di ragionare pericoloso, sarebbe perdere ulteriore tempo, forze e idee. I Corridoi europei devono essere realizzati entro il 2030».