giovedì 25 aprile 2013

«Sulla Tav Chisso ha perso tempo»

25 aprile 2013
IL CORRIERE DEL VENETO
L'INTERVISTA
Serracchiani, il nuovo Friuli accusa
«Sulla Tav Chisso ha perso tempo»
La neo governatrice Pd parla dei rapporti tra le due regioni e non risparmia frecciate. I piani per Euregio, porti, turismo: «Adesso incontro Zaia»
VENEZIA — Duemila voti che cambiano tutto. Il governo regionale del Friuli Venezia Giulia che con Debora Serracchiani muta radicalmente colore politico e i rapporti con le regioni confinanti, soprattutto il Veneto.
Presidente Serracchiani, ora che gli equilibri sono diversi come cambierà il coordinamento sulla Tav?
«In meglio visto che finora un vero coordinamento è mancato con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. La causa è dovuta all'insistenza del vostro assessore Renato Chisso sul tracciato Venezia-Trieste sulle spiagge. Ma la Tav, per come l'abbiamo conosciuta, non esiste più: dobbiamo puntare sul possibile, cioè sulla quadruplicazione della linea ferroviaria e sull'eliminazione dei colli di bottiglia».
E sulle altre grandi infrastrutture come, per esempio, la Terza Corsia?
«La terza corsia è un punto dolente per il Friuli Venezia Giulia. Le scelte della giunta di centrodestra appena caduta hanno determinato uno stallo preoccupante. Penso che sia interesse anche del Veneto avere collegamenti stradali più efficienti anche verso Est, per cui quando tratteremo col governo per il cofinanziamento dell'opera, confido che troveremo sostegno a Palazzo Balbi».
Trieste e Venezia però non collaborano. Sono spesso in competizione tra loro anche sul traffico portuale.
«Rubarsi i traffici è uno spreco di risorse. Nel mondo globale bisogna lavorare su un progetto comune e iniziare a specializzarsi per mettere sul mercato tutta la portualità dell'Alto Adriatico. Per ragioni diverse, finora non è accaduto. Lavorerò perché si vada in questa direzione, a beneficio comune».
Alcuni Comuni veneti vogliono passare al Friuli perché vedono un vantaggio nella Regione a statuto speciale. Verranno accolti?
«Non faremo campagne acquisti. Sta alle popolazioni decidere cosa fare, seguendo un iter non breve che termina in Parlamento. Ma finora non mi sembra ci sia una fuga di massa, anzi direi che i casi sono pochi e circoscritti».
A proposito della specialità. La proposta di una Macroregione del Nord che permetta a Regioni come il veneto di tenere il 75% delle tasse come viene vista?
«Non c'è nessun bisogno di creare ulteriori livelli di intermediazione con Roma, che sarebbero anche improbabili dal punto di vista costituzionale. Pensiamo a collaborare sul serio, con gli strumenti che ci sono, a livello di accordi interregionali ed europei».
Come l’Euroregione?
«Anche. L'Euroregione ha un ruolo strategico nel mettere a sistema un’intera area per permetterle di crescere. È un’opportunità, ma in questi ultimi anni il progetto si è appannato».
Le categorie del turismo sono inferocite perché pagano la tassa di soggiorno, mentre i friulani non devono grazie al sostegno della Regione che ha i fondi della specialità. Che cosa dice agli albergatori veneti?
«Dico che i Comuni non hanno l’obbligo di applicare la tassa di soggiorno. La specialità non c’entra, tant'è vero che neanche la Basilicata l'ha applicata».
Il Veneto è la regione più bersaniana d'Italia. Com'è il rapporto con il Pd Veneto?
«Il Partito democratico, nel suo insieme, è davvero federale, ma su determinati temi d'interesse comune a partire dalle infrastrutture abbiamo un rapporto di collaborazione e una strategia che anche nelle sedi istituzionali ha portato a iniziative convergenti».
Un’ultima cosa. Conosce Luca Zaia? Che ne pensa?
«Non lo conosco personalmente. Ma, come presidente del Veneto, è uno dei primi presidenti di Regione che mi propongo di incontrare».
Al.A.

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