mercoledì 9 novembre 2011

da Gazzettino: Il commissario della Tav l’altro ieri...

IL GAZZETTINO DI VENEZIA
9 Novembre 2011
Il commissario della Tav l’altro ieri ha detto chiaramente che il tunnel in gronda lagunare,
per collegare la stazione di Mestre all’aeroporto, è troppo costoso, ha un impatto ambientale
troppo pesante e la popolazione non lo vuole.


Eppure c’è chi, nel mondo ambientalista, non vedrebbe male un bel tunnel, solo che la proposta
del Cocit, il coordinamento dei comitati contro l’inquinamento da tangenziale, è di mettere in tunnel la ferrovia per l’Alta velocità e l’Alta capacità (Tav/Tac), assieme alla tangenziale stessa.
Sarebbe il coronamento di un sogno: far sparire la tangenziale di Mestre, trasformarla in una
strada urbana e ricucire così la città che, ormai, si sta espandendo a Ovest ben oltre il nuovo
ospedale dell’Angelo.
La proposta del Cocit, naturalmente, non pensa minimamente alla gronda lagunare ma si rifà
alle ultime indicazioni date da Rfi che è orientata a modificare il percorso della Tav/Tac nella tratta VeneziaMestre-Trieste, abbandonando il tracciato del litorale o di gronda lagunare per correre parallelamente alla A4 fin dall’inizio (e non da Portogruaro come ipotizzato precedentemente) e, in secondo luogo, attraversare in tunnel o galleria i tratti abitati.
Se ci sta il treno, dunque, ci può stare benissimo anche la tangenziale. Sarebbe un’occasione
storica perché, secondo il Cocit, «si potrebbero utilizzare le risorse economiche mobilitate dalla realizzazione dell’alta velocità». I vantaggi, continuano i responsabili del coordinamento, sarebbero diversi: «Con ferrovia e tangenziale in tunnel, si libererebbe la città dall’impatto di pesanti servitù infrastrutturali; si potrebbero, inoltre, risolvere i problemi di connessione viabilistica dell’aeroporto verso ovest, di Porto Marghera verso est ma anche della Romea sempre in direzione est; infine si rottamerebbe la tangenziale creando l’opportunità di ricostruire un pezzo di città senza consumare suolo vergine».
L’architetto Ferialdi, d’altro canto, già tempo fa, nel libretto "Il valico di Mestre" nell’ambito del progetto Mest3ovest, trattò l’argomento auspicando una soluzione simile e citando gli esempi di Amsterdam e di Madrid che hanno già fatto questa scelta: portare le strade sottoterra e liberare spazi per la città. (e.t.)