LA NUOVA VENEZIA
19marzo2014
Attentati alle aziende della Tav «Le imprese vanno protette»
Colpite la Nbc di Torre di Mosto e la Pato di
Occhiobello. Nel mirino ora anche l’Anese di Concordia Il presidente
dell’Ance, Cavallin: «Chiediamo un confronto con la prefettura e le
forze dell’ordine»
TORRE DI MOSTO. «Non rimarremo a guardare,
reagiremo agli attentati». L’Associazione provinciale dei costruttori
edili, l’Ance, chiama a raccolta la società civile per fare fronte
comune contro gli episodi di sabotaggio, gli attentati incendiari e le
minacce che hanno colpito le imprese, alcune anche del nostro
territorio, impegnate nei lavori di costruzione della linea ad alta
velocità Torino-Lione.
In Veneto sono due gli attentati
incendiari compiuti in queste ultime settimane e la cui matrice sembra
riconducibile a gruppi legati alla battaglia No Tav in val di Susa. Il
primo di questi è avvenuto a inizio marzo nella sede della Ncb di Torre
di Mosto, dove furono rinvenuti due ordigni incendiari collocati su
delle grosse trivelle posizionate sul piazzale esterno dell’azienda.
Fortunatamente non esplosero, forse a causa della pioggia che potrebbe
aver danneggiato l’innesco. Nei pressi dell’azienda furono ritrovate
alcune scritte riconducibili proprio alla battaglia contro la Tav.
Un altro attentato incendiario, anch’esso probabilmente legato alla
stessa matrice, ha colpito venerdì scorso la ditta Pato di Occhiobello,
nel Rodigino, mandando in fiamme cinque mezzi da cantiere. E come se non
bastasse circolerebbe su internet anche una black list delle aziende
nel mirino dei No Tav, perché impegnate nei lavori in val di Susa. Lista
in cui figurerebbe la ditta Anese di Concordia Sagittaria, associata
all’Ance di Venezia.
Troppi episodi allarmanti, che hanno spinto
l’Ance a manifestare tutta la sua preoccupazione per quanto sta
avvenendo. «Non rimarremo a guardare, perché crediamo che situazioni del
genere non debbano essere sottovalutate», spiega Ugo Cavallin,
presidente di Ance Venezia, «cercheremo quindi un confronto con le forze
dell’ordine e la prefettura, per difendere i nostri imprenditori e le
famiglie dei nostri lavoratori, altrettanto esposti a un rischio che è
il frutto della deriva di un movimento che, almeno in alcune frange, non
ha nulla a che vedere con il dissenso democratico. Esprimiamo tutta la
nostra solidarietà ai fratelli Anese, titolari di un'impresa che per
esperienza, professionalità e qualità, rappresenta una risorsa per il
territorio».
Di fronte a questi episodi, per l’Ance è necessario
però che sia l’intera opinione pubblica a mobilitarsi e a reagire con
fermezza. Ecco che dall’associazione dei costruttori edili arriva un
invito all’unità. «L’auspicio», conclude Cavallin, «è che tutta la
società civile faccia fronte comune di fronte a episodi di terrorismo
che non colpiscono soltanto un’azienda, ma un’intera comunità».