28
gennaio 2013
LA
NUOVA VENEZIA
Comitati contrari alla Tav «Calano i prezzi delle
case»
I
residenti di San Donà, Meolo e Musile preccupati per il mercato immobiliare «Le
abitazioni vicine al tracciato che affianca la ferrovia vanno giù del 30%»
Prezzi delle
abitazioni in caduta libera se arriva la Tav, i residenti attorno alla ferrovia
denunciano già un calo del 30 per cento di valore, come sostengono le agenzie
immobiliari, nel caso fosse previsto l'affiancamento alla linea ferroviaria. E
chiedono ai candidati sindaci alle prossime amministrative del territorio, in
particolare a San Donà, ma anche San Stino, di esprimersi su questa spinosa
questione che pare caduta nel dimenticatoio. I comitati di San Donà, Meolo,
Musile, sono già sul piede di guerra.
«Il tracciato
litoraneo, nato per volontà politica, senza sufficienti approfondimenti di
confronto con altre soluzioni possibili», spiegano, «e che ora sembra figlio di
nessuno, è rinnegato da tutti e criticato anche dagli stesi estensori. In
questo quadro si inserisce l'interrogazione a risposta scritta degli onorevoli
Viola, Rubinato e Martella al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Corrado Passera. Infatti, non paghi dello sperpero di denaro pubblico già
perpetrato ai danni dei contribuenti, pare che ancora si voglia continuare
sulla stessa strada, quella cioè di spingere verso la soluzione unica,
rifiutandosi di ragionare preventivamente su più alternative, confrontandole
sulla base di criteri e parametri oggettivi, valutando non solo l'impatto
ambientale ed economico, ma anche quello sociale, perché anche la vita delle
persone ha un valore. Invece di coinvolgere da subito le popolazioni
interessate», aggiungono i comitati, «si lavora nelle segrete stanze,
affidandosi alle sole valutazioni di Italferr e di un commissario che ha già
dichiarato in passato che non intende realizzare dei passaggi in galleria
nell'attraversamento dei centri abitati, soluzione, questa, che farebbe
comunque lievitare i costi, rendendo l'affiancamento alla linea storica
maggiormente costoso anche rispetto al tracciato litoraneo di circa il 2 per
cento. Anche se finora nessuna di queste valutazioni economiche sono mai state
portate a conoscenza dei comitati, e senza tener conto dei maggiori costi
gestionali di una simile opera in tunnel».
«Ai nostri
politici», concludono i comitati, «sembra non importare che nel resto
dell'Europa il traffico merci venga distinto dal traffico passeggeri e che
entrambi le tipologie di infrastrutture , Tav e merci, abbiano percorsi esterni
ai centri abitati, come nulla sembra importino le pesanti ricadute negative,
dovute a rumore e vibrazioni, che inevitabilmente coinvolgeranno la salute di
migliaia di persone e la vivibilità di ampie aree attorno alla linea
ferroviaria».
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