LA NUOVA VENEZIA
18dicembre2013
la proposta dell’architetto de simone
«Tav, più sicuro il tracciato in tunnel»
«Purtroppo chi vuole potenziare il trasporto merci sul tracciato
della linea storica Venezia-Trieste non si è ancora reso conto dei
rischi che farà correre agli abitanti delle case situate vicino ai
binari». A rilanciare la questione su quale debba essere il tracciato
della futura linea Alta Velocità-Alta Capacità Venezia-Trieste è
l’architetto Fernando De Simone.
Esperto in costruzioni
sotterranee e referente per una delle maggiori società mondiali nella
progettazione di tunnel, De Simone è conosciuto dai sindaci del Veneto
Orientale per aver proposto qualche anno fa un proprio tracciato a
ridosso dell’area litoranea, anche più a valle di quello di Italferr, ma
da svilupparsi interamente in tunnel per azzerare gli impatti. Oggi la
maggioranza dei Comuni è indirizzata, invece, sull’ipotesi del
potenziamento e quadruplicamento della linea attuale. Ma per De Simone
si tratta di una scelta pericolosa, come ha evidenziato anche il
deragliamento di un vagone cisterna carico di gasolio avvenuto qualche
giorno fa a Marghera. «Cosa sarebbe accaduto se il deragliamento fosse
avvenuto lungo il tracciato che attraversa San Donà, Portogruaro,
Cervignano o Monfalcone?», domanda De Simone, «chi vuole il
potenziamento della linea storica Venezia-Trieste anche per il trasporto
merci, oppure il quadruplicamento dei binari, ha eseguito l’analisi dei
rischi? Non è più sicuro il nostro tracciato in tunnel, lontano dai
centri abitati?».
L’architetto De Simone, dunque, rilancia ai
sindaci la discussione sull’ipotesi di tracciato in tunnel, «che»,
spiega, «si autofinanzia trasportando 30 mila veicoli pesanti al giorno,
costa meno (circa cinque miliardi di euro) e può essere ultimata in
quattro anni». «La nostra infrastruttura contribuirebbe a ridurre
notevolmente l’inquinamento atmosferico e acustico delle zone limitrofe»
conclude De Simone, sottolineando che il trasporto dei camion su treno
via tunnel renderebbe anche inutile dove continuare a costruire la terza
corsia dell’A4, che per l’architetto contribuirà ad aumentare la
congestione del traffico automobilistico.
Giovanni Monforte