02 aprile 2013
IL CORRIERE DEL VENETO
L'INTERVENTO
Cara Puppato, ecco perché il Pd sostiene la Tav Torino-Lione
Nei giorni scorsi Laura Puppato, senatrice del Pd in consiglio
regionale, ha partecipato insieme ad esponenti del movimento 5 stelle a
una manifestazione in Val di Susa contro la nuova linea ferroviaria
Lione-Torino e ha espresso la sua contrarietà alla realizzazione
dell’opera. Premesso che tutte le decisioni possono essere rimesse in
discussione, penso però che su un argomento tanto importante per lo
sviluppo dell’Italia e così complesso sul piano tecnico e istituzionale
sarebbe meglio intervenire dopo essersi bene informati. Penso in
particolare alle centinaia di amministratori locali, sindaci e dirigenti
piemontesi del Pd che hanno governato con competenza e buoni risultati
elettorali il territorio e che si sono impegnati in prima persona,
spesso subendo minacce e attentati. Per rispetto nei loro confronti
sarebbe meglio evitare intrusioni in questioni che si conoscono poco.
A meno che l’attivismo della senatrice contro la Lione-Torino non sia determinato da una irrefrenabile mania di protagonismo. Infatti l’improvvisa esternazione della Puppato è
in contrasto con la posizione espressa da sempre dal Pd a tutti i
livelli. L’opera è stata sostenuta fin dall’inizio del lungo iter, nel
1996, dalle forze di centrosinistra e con particolare forza dai governi
Prodi, dalla giunta regionale del Piemonte guidata da Merceds Bresso,
dalla provincia di Torino, da molti sindaci e in particolare da quelli
di Torino, Chiamparino e Fassino, entrambi del Pd. I motivi a sostegno
dell’intervento sono contenuti in numerosi atti pubblici e dimostrano
gli enormi vantaggi prodotti dall’opera che possono essere riassunti in
pochi punti. Il progetto si colloca all’interno di una delle grandi
direttrici ferroviarie europee - il corridoio Lisbona-Kiev - ed è
ritenuto strategico per lo sviluppo dell’Ue. Il governo Prodi ha
combattuto con successo per far passare il citato corridoio a sud delle
Alpi per agganciare in modostabile l’Italia alle principali
infrastrutture continentali. Oggi solo il 10% delle merci in transito da
o verso la Francia viaggia su rotaia contro il 30% da o verso la
Germania e il 67% da o verso la Svizzera. Ciò avviene a causa
dell’assenza di collegamenti ferroviari adeguati con la Francia.
La nuova linea Lione- Torino riduce la pendenza nell’attraversamento
delle Alpi dal 33 al 12,5%. Si abbassa così il costo del trasporto
merci e passeggeri del 40% e si rendono più veloci i tempi di
percorrenza. La riduzione dei costi per il trasporto merci rende più
competitive le nostre imprese. Lo spostamento delle merci dalla strada
alla nuova linea ferroviaria riduce l’inquinamento atmosferico. Ci
saranno 600 mila Tir in meno all’anno: una riduzione dl 20%. La
procedura seguita per decidere il percorso ha coinvolto tutte le
istituzioni interessate: regione Piemonte, provincia di Torino, 87
comuni francesi e 25 italiani. La stragrande maggioranza si è espressa a
favore del progetto; solo 12 comuni italiani non sono d'accordo. La
realizzazione della tratta Lione- Torino produrrà un aumento di
occupazione: 2.000 nuovi posti di lavoro diretti e 4.000 nell’indotto
per la costruzione e 500 per la gestione. 7. L’opera è finanziata al 40%
dall’Ue: 3,3 miliardi su 8,2. Trovo davvero incredibile e poco serio
che, dopo anni di approfondimenti e dibattiti che hanno portato a una
decisione, si possa sostenere, come ha fatto la senatrice Puppato,
magari per compiacere il movimento 5 stelle o per comparire in qualche
trasmissione televisiva, che Ue, governo francese e italiano e centinaia
di enti locali abbiano commesso un errore e un’opera così importante
possa essere bloccata e rimessa in discussione.
Alessandro Naccarato
* Deputato Partito Democratico
* Deputato Partito Democratico
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