La Nuova Venezia
Blitz anti-Tav dentro l’aeroporto
Una quindicina di giovani con striscioni e volantini per contestare Marchi
di Mitia Chiarin
«Marchi, giù le mani dal territorio», recita uno striscione. L’altro sintetizza gli slogan della
protesta:«No Tav, no terza pista, no a Tessera city». Per la prima volta l’atrio delle partenze
dell’aeroporto Marco Polo di Tessera ieri mattina a mezzogiorno è stato il teatro di una protesta contro l’alta velocità e i grandi progetti che si intrecciano attorno all’area degli ettari «d’oro» del Quadrante di Tessera. Lunedì in Consiglio comunale in via Palazzo (dalle 14.30) inizia la discussione sul Pat, il nuovo Piano di assetto del Territorio e la polemica politica si incentra proprio sul futuro di Tessera. L’iniziativa di ieri sancisce anche la nascita del comitato mestrino contro la Tav che si alleerà con i gruppi di Portogruaro e Friuli Venezia Giulia. Ieri hanno fatto sentire la loro voce l’Assemblea permanente contro il rischio chimico, il centro sociale Rivolta di Marghera, il coordinamento studenti medi di Mestre e Venezia. Al pacifico blitz hanno partecipato anche il consigliere comunale di «In Comune» Beppe Caccia e il sindacalista della Filt Cgil, Umberto Tronchin ( e anche questa è una novit da rilevare). Una quindicina di giovani, con in testa Michele Valentini e Tommaso Cacciari, hanno distribuito ai viaggiatori diretti al check-in delle partenze volantini che spiegavano il blitz di protesta e il testo di un appello firmato anche da Legambiente Venezia, Morion, VerdiAmbienteeSocietà di Venezia, Casa dei Beni comuni di Venezia. Il documento è stato letto dentro l’aeroporto con l’aiuto di un megafono da Valentini e Vittoria Scarpa. «Il business del cemento vuole imporre scelte che non sono quelle giuste per la città e che non sono passate attraverso un parere democratico dei cittadini». Quindi serve uno stop agli appetiti su Tessera. No alla Tav e alla sublagunare, no al raddoppio della pista dell’aeroporto e a Tessera city: il quadrante deve ospitare il nuovo stadio, dice Beppe Caccia, e non alberghi, negozi e uffici a
cui guarda la Save di Marchi «con il suo progetto megalomane. Non c’è aeroporto che abbia il
numero di infrastrutture – dice – pensate da Marchi nello studio di fattibilità presentato lo scorso novembre e che dovrebbe essere realizzato coi nostri soldi. Opere che non si faranno ma
favoriscono le speculazioni immobiliari». Chiaro è il no di Tronchin allo spostamento «della
stazione centrale da Venezia a Tessera. Per i collegamenti con l’aeroporto basta il metrò regionale e il tram. I tunnel sotto la laguna sono inutili». Caccia ricorda poi che l’aeroporto Marco Polo «è patrimonio della comunità veneziana e dovrebbe tornare ad operare in sintonia con la città. Sui grandi progetti l’ultima parola deve essere del Comune di Venezia». La posizione dei comitati sarà ribadita negli emendamenti al Pat di «In Comune», pensati per rafforzare le prescrizioni di Comune e Provincia. Aree di Tessera, non utilizzate per lo stadio, vincolate ad utilizzi agricoli o a bosco;
riconferma del parere negativo sulla Tav, già dato con la Via nel 2010 dal Comune e richiesta al
commissario Mainardi di valutare altre ipotesi di tracciato visto anche il dissenso di Ferrovie.