Intervento in occasione della presentazione del secondo tracciato TAV Venezia-Portogruaro
-Mestre, 23
aprile 2012-
Al
Commissario Straordinario Bortolo Mainardi, al Presidente della Regione Veneto
Luca Zaia, all’Assessore Regione Veneto Renato Chisso,
al Presidente Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, ai Sindaci dei Comuni di Venezia,
Marcon, Quarto d’Altino, Roncade, Meolo, Musile di Piave, Fossalta di Piave,
San Donà di Piave, Noventa di Piave, Eraclea, Ceggia, Cessalto, Torre di Mosto,
San Stino di Livenza, Annone Veneto, Portogruaro, Fossalta di Portogruaro,
Teglio Veneto, San Michele al Tagliamento
A nome dei firmatari, Gruppo No Tav
Portogruaro, Associazione Culturale PortogruaroVive Portogruaro, Associazione
Culturale Porto dei Benandanti di Portogruaro, Comitato Territoriale di Fossalta di Portogruaro, WWF Veneto
Regionale, Associazione Ya Basta Portogruaro, Delegati Fiom Provincia di
Venezia, Comitato No Tav Venezia-Mestre, Assemblea Permanente Contro il Rischio
Chimico Marghera, Coordinamento Studenti Medi Venezia-Mestre, Centro Sociale
Rivolta Marghera, Morion Casa dei Beni Comuni Venezia, Vi ringraziamo per aver
accolto positivamente la nostra richiesta di partecipazione a questo incontro.
Oggi, la presentazione di un secondo
progetto preliminare per la costruzione di una nuova linea ferroviaria per
l’Alta Velocità Venezia-Portogruaro ci porta ancora a discutere di uno spreco
di denaro pubblico per un’opera inutile, devastante per l’ambiente, contrastata
e rifiutata dalle popolazioni.
Diremo
alcune cose semplici ma vere, speriamo da parte vostra ci sia la giusta
considerazione.
In
nessun paese del mondo, Italia compresa, in cui siano attive linee ferroviarie
ad alta velocità, è mai passato un merci. Questo è affermato anche dai tecnici della Provincia di Venezia nel loro giudizio di compatibilità
ambientale sul progetto preliminare
della linea AV/AC Venezia – Trieste presentato nel 2010, dove si prevede un
transito giornaliero pari a 138 treni merci su 164 treni complessivi. “...E’
necessario rilevare – si legge nella Delibera del Consiglio Provinciale di Venezia n° 11/2011 del 15/2/2011
- che
sebbene gli standard progettuali adottati per le linee AV/AC siano compatibili
con il traffico merci - una scelta che ha comportato un costo chilometrico
dell'infrastruttura molto elevato - fino ad oggi nessun treno merci ha percorso
la Roma-Napoli, la Milano-Bologna o la Torino-Milano.”
Nel progetto che oggi il
Commissario Mainardi presenta, si ripropone la bugia del transito merci e la
favola della linea ad Alta-Velocità Venezia-Trieste come possibile
soluzione per spostare le merci da gomma a rotaia.
La
faraonica spesa pubblica portata avanti dal TAV, associata alla spietata logica
del profitto delle lobby affaristiche, alla mafia e a certi politici noti
soprattutto alle cronache giudiziarie, ha fatto si che per realizzare solo una
parte del Progetto TAV in Italia, siano stati spesi o impegnati oltre 90
miliardi di euro, tutti usciti o che usciranno dalle casse pubbliche, cioè
dalle tasche dei cittadini.
Da
un costo medio a chilometro per il quale i ministri competenti avevano
deliberato l’allineamento con il costo medio di altre analoghe infrastrutture
europee, siamo ad un costo almeno cinque volte maggiore sia di quelle spagnole
che di quelle francesi.
Con
i soli due progetti preliminari, l’Alta Velocità Venezia-Portogruaro ha già
tolto dalle casse pubbliche oltre 14milioni e 400mila euro.
Le necessità di chi vive in queste terre
sono altre, lo dimostrano i dati forniti dalla Regione Veneto e da Reti
Ferrovia Italiana, la domanda è orientata su servizi regionali e non su servizi
a lunga percorrenza. Mentre migliaia di cittadini, lavoratori, studenti, pendolari
devono ogni giorno fare i conti con biglietti sempre più cari, corse soppresse,
treni con ritardi sempre più frequenti, condizioni igieniche a volte
improponibili, Voi continuate ostinatamente a discutere di un’opera che prevede
solo due fermate (Venezia e Trieste) e nel suo spietato percorso devasterà
l’ambiente, creando disagi indicibili a chi dovrà vivere in prossimità dei
pluridecennali cantieri, senza neppure prendere in considerazione l’ammodernamento
della linea storica che permetterebbe a tutti di spostarsi velocemente senza
inquinare e soddisfare gli obiettivi di sviluppo del traffico merci e
passeggeri.
Si vuole imporre il TAV alle comunità
locali attraverso la figura del Commissario.
Commissariamento significa infatti
aggirare il confronto nel merito con le popolazioni interessate da questa
infrastruttura. Significa la possibilità di scavalcare il parere dei cittadini
interessati negando la democrazia nelle scelte sul territorio.
Inoltre per quanto riguarda il
Commissario Bortolo Mainardi, vi è un palese conflitto di interessi in quanto è
contemporaneamente Commissario straordinario alla realizzazione dell’opera e membro
della Commissione VIA. Nello stesso tempo, quindi, controllore e controllato.
Riteniamo che le decisioni sulla
costruzione delle grandi opere debbano essere discusse democraticamente con chi
la terra la vive.
Anche qui in Veneto, cittadini, comitati
e movimenti si sono organizzati per dire NO all’ennesimo scempio del
territorio, all’annullamento di ogni processo decisionale democratico ma anche
per dire con forza SI a un piano di mobilità sostenibile, possibile attraverso
l’ammodernamento della linea storica, con una riorganizzazione del trasporto
pubblico e completando il progetto del Sistema Ferroviario Metropolitano
Regionale.
Chiediamo
la costruzione di un tavolo tecnico che discuta pubblicamente in termini
trasparenti e oggettivi sulla reale utilità dell’opera, che entri nel merito
dell’argomento con dati e cifre, considerando gli aspetti territoriali,
funzionali, economici e ambientali, valutando seriamente tra le possibili
alternative anche l’ammodernamento e la riorganizzazione della linea attuale.