TAV, TANTE INCOGNITE SUL TRACCIATO
Il giorno dopo la presentazione del masterplan del nodo intermodale del Marco Polo, 600 milioni di euro il valore con la previsione di cantieri dal 2015 e l’attivazione del collegamento Sfmr con la nuova stazione fronte aerostazione dal 2020, il dibattito in città è aperto.
Resta in silenzio solo l’assessore regionale Renato Chisso. «Il Masterplan di Save analizza i futuri flussi di traffico e ci dice che nel confronto con l’Europa è quanto mai appetibile avere un Hub con un collegamento con l’Alta velocità. Ma sia il commissario Mainardi che Moretti (Ferrovie) paiono aver chiarito che sul progetto della Tav non è detta l’ultima parola». L’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo conferma che ci sono questioni aperte. «Sulla sublagunare confermo che servono prima tutti gli approfondimenti tecnici necessari e poi un confronto con la città.
Sulla Tav abbiamo chiesto al commissario Mainardi di avere un ruolo di primo piano nella rivisitazione del progetto e attendiamo un confronto a breve». Interviene anche l’assessore all’Urbanistica Ezio Micelli. «Non mi è parso di cogliere negli interventi dei passaggi certi sul tracciato Tav dopo Mestre e questa è una incognita. Più chiaro l’interesse di Ferrovie alla tratta Milano-Venezia e quindi la riconferma del ruolo delle stazioni di Mestre e Santa Lucia».
Il consigliere provinciale Pd Lionello Pellizzer invece ribadisce il no alla seconda pista: «Spiace che quella previsione sia contenuta nel Masterplan inviato all’Enac. Io personalmente e anche il territorio ribadiamo il nostro no a quell’ipotesi. Non vogliamo una seconda pista e Save è bene che lo capisca perché porterebbe alla cancellazione di Ca’ Noghera». Il consigliere comunale Pdl Saverio Centenaro, vicepresidente del Consiglio comunale aggiunge carne al fuoco: «Mi chiedo quando si aprirà con Save, in attesa del metrò e della Tav, il confronto sui 17 milioni di euro bloccati per la nuova viabilità di accesso all’aeroporto, tema su cui ancora non vi è certezza. All’ipotesi seconda pista ho sempre creduto poco, io ho inteso che quell’espansione serve come parcheggio per gli aeromobili. Altrimenti si andrebbe a cancellare Tessera e Ca’ Noghera». E il consigliere di «In Comune», Giuseppe Caccia, torna all’attacco del presidente di Save Enrico Marchi dopo l’interrogazione urgente presentata al sindaco. «E’ stato addirittura un fanatico dell'Alta Velocita' ferroviaria come l'amministratore delegato delle Ferrovie Moretti a riportare con i piedi per terra il presidente di Save spa Marchi. Moretti ha ieri, di fatto, sottolineato come sia tutt'altro che strategico portare la TAV sotto l'aeroporto di Tessera e come il reperimento delle risorse economiche necessarie sia un problema serio».
Per Caccia il tentativo di Save è in realtà quello di «spostare il baricentro della citta' intorno allo scalo. Non solo sarebbe un errore fatale per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio, con un costo ambientale altissimo. Ma soprattutto tanto fumo intermodale serve a nascondere un più prosaico arrosto a base di una colata di cemento ad uso e consumo della speculazione immobiliare privata».
Mitia Chiarin